Coronavirus, muore imprenditore 65enne; l'ira del sindaco: «Il contagio in ospedale»

Coronavirus, muore imprenditore 65enne; l'ira del sindaco: «Il contagio in ospedale»
Ha scritto un pezzo di storia dell’economia di Nocera Inferiore degli ultimi anni. Era stato, infatti, uno dei primi imprenditori a credere nel progetto di Fosso Imperatore...

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Ha scritto un pezzo di storia dell’economia di Nocera Inferiore degli ultimi anni. Era stato, infatti, uno dei primi imprenditori a credere nel progetto di Fosso Imperatore nonché presidente del Consorzio che raggruppava tutti gli industriali di quell’area. Colui il quale, anni fa, aveva accolto l’appello di tanti nocerini, accettando di investire nella sala Roma per ridare vita ad una delle storiche sale cinematografiche della città. Il Coronavirus ha strappato anche lui all’affetto dei suoi cari. Antonio Comitino, 65 anni, titolare della Starpur, l’azienda che aveva avuto l’intuizione di abbinare legno ed alluminio per produrre infissi di alta qualità, è morto ieri mattina all’ospedale Ruggi di Salerno. Ucciso dal Covid 19, che il noto imprenditore avrebbe contratto all’ospedale di Nocera Inferiore.

 
La conferma arriva dal sindaco della città, Manlio Torquato: «Piangiamo un’altra vittima ma questa volta, come temevamo, viene fuori dall’ospedale, uno di quelli che verosimilmente hanno contratto lì l’infezione». Antonio Comitino era stato, infatti, ricoverato nel reparto di chirurgia dell’Umberto I, chiuso alla fine della scorsa settimana per la catena di contagi tra personale sanitario e pazienti. Il titolare della Starpur era uno di quei pazienti risultati poi positivi al tampone. Era stato dimesso, ma qualche giorno dopo il suo ritorno a casa, per l’aggravarsi delle condizioni, era stato trasferito nuovamente in ospedale, al Ruggi di Salerno, dove ieri mattina è morto. Lascia la moglie Pasqualina e i figli Elena e Alfredo. «Chiamerò nuovamente il presidente della Regione ma non per gli auguri, perché intervenga», tuona Torquato, intenzionato più che mai a proseguire la sua battaglia, in tutte le sedi istituzionali, per far sì che l’ospedale di Nocera Inferiore non diventi un nuovo focolaio dell’infezione.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino