L’ordine degli Avvocati chiede ad horas alle autorità giudiziarie salernitane di adottare provvedimenti di sospensione delle udienze civili e penali in virtù...
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Decisioni che arrivano al termine di una mattinata surreale dove, alla Fallimentare diverse cause sono state rinviate e le altre raccolte in trattazione di quattro fascicoli alla volta. Rinvii anche al civile e al penale. Qui un presidente di sezione invita gli avvocati a non entrare in aula se non sono direttamente interessati all’udienza in corso attraverso un foglio affisso davanti alla porta. E che lasciano perplesso il consigliere comunale, presidente della commissione Trasparenza, l’avvocato Antonio Cammarota il quale, dal canto suo, chiede un intervento al prefetto per dirimere la questione e creare ordine nelle decisioni tra civile e penale. «Delle due l’una - commenta - O si rischia. Tutti. Avvocati, magistrati, consulenti e cittadini. Oppure no».
«Abbiamo fatto prima un passaggio con l’Ordine - spiega il presidente della Camera penale, Luigi Gargiulo - poi ci siamo resi conto, dopo la decisione drastica di chiudere scuole ed università, che la situazione era insostenibile e, sentiti i past president e il presidente emerito Michele Sarno, abbiamo optato per l’astensione. Uno strumento al quale possiamo ricorrere in forma autonoma vista la gravità della situazione. Soprattutto dal momento che, secondo la comunità scientifica, le prossime settimane assumeranno valenza decisiva per la potenziale espansione del virus». Oltre alla Camera salernitana hanno adottato stesso provvedimento anche quelle di Lagonegro, Brindisi e Taranto e in serata si dovrebbe esprime anche quella di Vallo della Lucania.
Chiede un intervento specifico sull’apparato giudiziario da parte del ministero, anche la giunta esecutiva dell’Anm la quale, «preso atto della decisione appena comunicata dal Governo di chiusura delle scuole e delle università, e rilevato che gli uffici giudiziari, nonostante le precauzioni già prese, rappresentano una evidente concretizzazione del rischio di contagio, tenuto conto del contatto diretto tra numerose persone, in ambienti anche ristretti, fisiologico allo svolgimento di attività amministrative e giudiziarie, come del resto già empiricamente dimostrato in altri uffici giudiziari - si legge in una nota - ritiene assolutamente necessario che il ministero della Giustizia adotti analoghe iniziative d’intesa con le autorità sanitarie, con riferimento alla celebrazione delle udienze civili e penali e con riguardo alla attività amministrativa a tutela della salute della utenza , del personale amministrativo e dei magistrati». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino