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Si conferma in città il trend dei contagi delle ultime settimane. Altri 46 infettati, infatti, sono emersi ieri tra quelli comunicati dall'Unità di crisi, che portano la conta complessiva dal 21 gennaio a 485 casi, di cui 325 nella settimana appena conclusa. Riprendono a crescere, contestualmente, anche i contagi nel salernitano. Salgono a 206 i tamponi positivi indicati nell'ultimo rilevamento. Si presenta stamattina, intanto, il neonato coordinamento provinciale per la salute, che propone l'attivazione delle consulte della sanità, la sperimentazione delle case della salute e la trasparenza sui dati per ricostruire il diritto alla cura.
Si attesta intorno ai 40 nuovi casi quotidiani il trend, negli ultimi giorni, dei contagi a Salerno città. Sono 325, come detto, gli infettati emersi nell'ultima settimana, con 40 infettati rilevati l'altra domenica, 41 lunedì, 35 martedì, 40 mercoledì, 56 giovedì, 28 venerdì, 39 sabato e 46 ieri. Allargando lo sguardo a dieci giorni fa (21 gennaio), salgono a 485 i casi, mentre raggiungono quota 920 nell'arco di tutto gennaio. Dividendo questa quota per i 31 giorni del mese scorso emerge una media di 29,6 casi al giorno, a dimostrazione di una crescita dell'incidenza aumentata negli ultimi giorni. Questi numeri, in ogni caso, riportano Salerno, come detto più volte, agli ultimi giorni di novembre, riconducibili però all'interno del mese più nero per il territorio. A novembre, infatti, si è registrato anche il record di 80 contagi il 15 novembre e una incidenza di nuovi casi in città mai al di sotto dei 40 infettati al giorno tra l'11 e il 23 novembre.
Si presenta stamattina il neonato coordinamento provinciale per la salute, dopo un percorso di mobilitazione partito lo scorso mese di novembre, con l'apertura di un tavolo di confronto con i dirigenti dell'Asl di Salerno. «L'iniziativa punta a essere uno strumento di raccordo tra i territori che compongono la provincia - scrivono i promotori - per unire le istanze di tutte e tutti coloro che si battono per ricostruire il diritto alla cura, fortemente intaccato dalle carenze del sistema socio-sanitario nazionale, ben prima della pandemia da covid-19, evento che ha ulteriormente aggravato una situazione già insostenibile». Nel percorso di costituzione del coordinamento sono state elaborate alcune proposte da sottoporre all'attenzione delle istituzioni politico-sanitarie e dell'opinione pubblica, tra le quali l'attivazione delle consulte comunali della sanità; il potenziamento della medicina territoriale, attraverso la sperimentazione delle case della salute e l'attivazione di presidi territoriali nei quartieri periferici a rischio di deprivazione sanitaria; l'attuazione del piano operativo regionale per il recupero delle liste di attesa; l'istituzione di un tavolo di confronto con i vertici dell'Asl, del Ruggi e dei Comuni; la trasparenza su dati del contagio e sulla politica dei vaccini; la partecipazione al monitoraggio della corretta allocazione delle risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nell'ambito dello strumento next generation Eu (Recovery fund).
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Il Mattino