«Io, guarito al Da Procida grazie agli anticorpi monoclonali»

«Io, guarito al Da Procida grazie agli anticorpi monoclonali»
Si ammala di una forma violenta della variante inglese del Covid-19: salvo grazie all’innovativa cura degli anticorpi monoclonali somministratagli al covid-center...

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Si ammala di una forma violenta della variante inglese del Covid-19: salvo grazie all’innovativa cura degli anticorpi monoclonali somministratagli al covid-center dell’ospedale Da Procida di Salerno. Gennaro Rosanova, 54 anni, carabiniere in congedo, residente al parco Castello di Pandola, frazione di Mercato San Severino, si sente quasi un miracolato e oggi sente il dovere di ringraziare il dottore Benedetto Polverino del Da Procida e tutto il suo staff, che gli hanno salvato la vita.

L’altro ieri, Rosanova è stato dimesso dal nosocomio ed è tornato a casa. Oggi racconta la sua dura esperienza: «Tutto ha inizio - spiega - lo scorso 15 marzo, quando ho iniziato ad avere brividi di freddo. Mi sono recato in un centro sanitario a Baronissi per sottopormi a un tampone molecolare, che ha dato esito positivo. Subito dopo, sono stato contattato dall’Usca di Fisciano, che ha chiesto di sottoporre mia moglie e mio figlio al tampone e anche loro sono risultati positivi. Ero in isolamento a casa, ma stavo sempre più male. Mi mancava il respiro e la saturazione era bassa, mi aggravavo sempre di più. Ho allertato il 118 e un’ambulanza mi ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi di Salerno, dove sono stato curato per due giorni e poi sono stato trasferito al Da Procida».

Il 23 marzo arriva la diagnosi: polmonite bilaterale interstiziale da Covid-19. «Al Da Procida - prosegue Rosanova - sono stato ricoverato nel reparto di pneumologia sub-intensiva, di cui è responsabile il dottore Benedetto Polverino, che, insieme al suo staff, mi ha salvato la vita: non smetterò mai di ringraziarli. Sono stato curato con due infusioni della nuova tecnica degli anticorpi monoclonali. Voglio evidenziare l’altissima professionalità e la profonda umanità del dottore Polverino e di tutti i suoi collaboratori. Spesso si parla in modo negativo della sanità pubblica del Sud Italia, a volte si critica il governatore Vincenzo De Luca. Io, invece, posso testimoniare che il Da Procida è all’avanguardia: sembra un ospedale molto efficiente del nord Italia. Sono stato tra i primi in provincia di Salerno a essere curato con questa tecnica innovativa».

«Nella stanza del Da Procida - aggiunge Rosanova - eravamo in quattro e tra noi ricoverati è nata una bella amicizia, che durerà per sempre. Purtroppo, ho visto morire chi non ce l’ha fatta e, tra questi, anche alcuni concittadini sanseverinesi. Voglio invitare tutti a osservare le precauzioni per prevenire il contagio». Rosanova ha avuto la vicinanza della moglie e del figlio, che, ogni giorno, telefonavano al Da Procida per accertarsi delle sue condizioni di salute. Ma anche dell’ex sindaco Giovanni Romano e dell’attuale vicesindaco, Gerardo Figliamondi. «Voglio ringraziare - conclude Rosanova - Romano, Figliamondi e tanti amici di San Severino che, ogni giorno, mi scrivevano su whatsapp per informarsi delle mie condizioni».

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Il Mattino