Dai mazzi di fiori allo stalker, l'amore malato di un 32enne di Nocera Superiore

Dai mazzi di fiori allo stalker, l'amore malato di un 32enne di Nocera Superiore
NOCERA SUPERIORE - Era infatuato di lei, tanto da seguirla quotidianamente, aspettandola ogni domenica anche fuori alla chiesa. Un "amore malato", ossessivo,...

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NOCERA SUPERIORE - Era infatuato di lei, tanto da seguirla quotidianamente, aspettandola ogni domenica anche fuori alla chiesa. Un "amore malato", ossessivo, con comportamenti esasperati, con il solo obiettivo di poter stare insieme a quella ragazza. La stessa, che lo ha poi denunciato per stalking, dopo che quei modi gentili si trasformarono in violenza. Protagonista un 32enne di Nocera Superiore, le cui azioni la Procura inquadra a partire dal 29 novembre 2011. Messaggi, telefonate, tentativi di combinare appuntamenti. Tutto aveva provato per avvicinare quella giovane, anche recarsi fuori alla chiesa di Materdomini, a Nocera Superiore, dove lei stessa aveva abitudine di recarsi insieme alla famiglia. Ma spesso l’uomo veniva allontanato o dagli amici o dalla stessa vittima, in ragione di un amore non corrisposto.


L’atteggiamento del 32enne fu giudicato quello classico da “stalker”, con la vittima costretta a cambiare abitudini di vita, a vivere le sue giornate con l’ansia, tra una telefonata e un messaggio, insieme alla paura che a finire coinvolti nella vicenda fossero anche i suoi amici più cari. Oltre che i suoi familiari. Poi il giorno che cambiò tutto, con la decisione di denunciare quell’uomo ai carabinieri. Il 32enne si presentò con una rosa alla porta di casa, per omaggiare la ragazza. Ma la madre, stanca di vederlo, gli vietò di entrare. A quel rifiuto, buttò la rosa a terra e preso dalla rabbia, cominciò a prendere a calci e pugni la porta dell’abitazione di quella famiglia. Da lì alla denuncia ai carabinieri fu un attimo. Alla prima, ne seguirono poi altre. E tutte culminate in un fascicolo della Procura che per il ragazzo ha ora chiesto il processo. L’accusa è di stalking. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino