SALERNO- Con la replica del procuratore generale, Antonella Giannelli, e quelle successive dei difensori dei tre imputati, si è conclusa la fase...
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De Luca è accusato di abuso d'ufficio per la nomina di un project manager nell'ambito della costruzione, mai realizzata, di un termovalorizzatore durante l'emergenza rifiuti in Campania. Per il governatore della Campania è il giorno della verità.
«Vengono contestate violazioni di norme ma in queste norme non si parla di Project manager. Quindi non ci sono violazioni». È questo il senso della discussione dell'avvocato Andrea Castaldo codifensore di Vincenzo De Luca nel processo d'Appello sul termovalorizzatore. L'avvocato Castaldo ha sottolineato la non completezza da parte dell'accusa e dei giudici di primo grado delle ordinanze contestate e per le quali De Luca è accusato di abuso d'ufficio.
Castaldo ha anche fatto notare ai giudici la diversa firma apposta dall'allora sindaco sugli atti:quella sull'ordinanza di nomina di Di Lorenzo è frettolosa. "De Luca-sottolinea Castaldo- ha firmato perché indotto dal suo dirigente e rup del progetto, Domenico. Barletta". Sulla vicenda della nomina del Project manager Castaldo ha poi aggiunto: «Il pm Penna a questo punto dovrebbe indagare tutti i manager della Bocconi per associazione a delinquere per aver nominato un Project manager».
Questa la replica del pg Antonella Giannelli. Il procuratore generale ribadisce che si tratta di una vicenda complessa proprio per la struttura del reato di abuso d'ufficio. Poi il Pg ha rispondendo alle sentenze presentate dagli avvocati della difesa con altre sentenze in merito all'ingiusto vantaggio patrimoniale a favore del Project manager Di Lorenzo.
La difesa di Barletta, l'avvocato Francesco Saverio Dambrosio, ha sottolineando che ci sono tre ipotesi di accusa e si chiede perché «è questo il vero nocciolo della questione». Il processo, dunque, procede e, codici alla mano, le ultime battute sono a filo di norma. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino