Una vittoria in tribunale, l’affondo ai nemici di Salerno, la benedizione per il suo successore a Palazzo di città. Il D-Day si trasforma in trionfo per il...
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«Quante chiacchiere in questo periodo sulle prossime elezioni - ha esordito l’ex sindaco nel corso del rituale intervento televisivo del venerdì pomeriggio - e quante possibili distrazioni. Si fa sinceramente fatica a seguirle tutte, ma noi dobbiamo restare calmi e concentrati sulle cose da fare». E poi - tra le righe - l’endorsement per Enzo Napoli. «A Salerno dobbiamo proseguire nel lavoro fatto e questa amministrazione comunale lo sta facendo con grande umiltà e serietà, nonostante le tante difficoltà esistenti. Un buon lavoro che non va assolutamente perso a causa di possibili distrazioni». Insomma, De Luca (la cui agenda è ancora aperta a possibili nomi a sorpresa) lancia la volata al suo facente funzioni in vista del voto di giugno.
Tutto qui? Assolutamente no. Tolti gli abiti del governatore, De Luca è tornato ad indossare quelli classici di un tempo, tuonando a modo suo contro l’opposizione di centrodestra. «Ho sentito di candidati alternativi del centrodestra - sottolinea ancora l’ex primo cittadino di Salerno - so che hanno presentato addirittura un giovanotto che, fino a maggio scorso, prendeva lo stipendio alla Regione insieme al presidente che mi ha preceduto e che è stato il primo nemico di Salerno. Loro hanno chiuso la metro di Salerno, hanno fatto fallire l’aeroporto, hanno negato i finanziamenti per la protezione della costa salernitana, fatto fallire il Cstp, stanno gestendo in modo ignobile il consorzio Asi con porcherie inimmaginabili, hanno negato i fondi al Teatro Verdi, gestendo in modo vergognoso la società Ecoambiente, società che scarica i costi per le proprie operazioni clientalari sui cittadini salernitani. Insomma, da nemici di Salerno si presentano ai salernitani e fanno pure polemiche, invece di chiedere pubblicamente scusa. Non ci preoccupiamo più di tanto, è solo folklore di un ragazzotto dalla memoria corta». Un manifesto elettorale, per dirla tutta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino