De Luca, veleni contro Amatruda: «Candidato a sindaco? Solo un ragazzotto»

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca e il candidato sindaco di Forza Italia e Nuovo Psi gaetano Amatrude
Una vittoria in tribunale, l’affondo ai nemici di Salerno, la benedizione per il suo successore a Palazzo di città. Il D-Day si trasforma in trionfo per il...

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Una vittoria in tribunale, l’affondo ai nemici di Salerno, la benedizione per il suo successore a Palazzo di città. Il D-Day si trasforma in trionfo per il governatore della Campania. Tutto al momento giusto, visto che l’assoluzione in appello arriva proprio nella fase d’avvio della campagna elettorale per le amministrative di giugno. Al netto della sua ovvia soddisfazione per l’esito della sentenza di secondo grado - che manda in archivio la decadenza ex legge Severino - De Luca ha trovato anche il tempo per lanciare la corsa a Palazzo Guerra. Una corsa «senza di lui», almeno all’apparenza.


«Quante chiacchiere in questo periodo sulle prossime elezioni - ha esordito l’ex sindaco nel corso del rituale intervento televisivo del venerdì pomeriggio - e quante possibili distrazioni. Si fa sinceramente fatica a seguirle tutte, ma noi dobbiamo restare calmi e concentrati sulle cose da fare». E poi - tra le righe - l’endorsement per Enzo Napoli. «A Salerno dobbiamo proseguire nel lavoro fatto e questa amministrazione comunale lo sta facendo con grande umiltà e serietà, nonostante le tante difficoltà esistenti. Un buon lavoro che non va assolutamente perso a causa di possibili distrazioni». Insomma, De Luca (la cui agenda è ancora aperta a possibili nomi a sorpresa) lancia la volata al suo facente funzioni in vista del voto di giugno. 


Tutto qui? Assolutamente no. Tolti gli abiti del governatore, De Luca è tornato ad indossare quelli classici di un tempo, tuonando a modo suo contro l’opposizione di centrodestra. «Ho sentito di candidati alternativi del centrodestra - sottolinea ancora l’ex primo cittadino di Salerno - so che hanno presentato addirittura un giovanotto che, fino a maggio scorso, prendeva lo stipendio alla Regione insieme al presidente che mi ha preceduto e che è stato il primo nemico di Salerno. Loro hanno chiuso la metro di Salerno, hanno fatto fallire l’aeroporto, hanno negato i finanziamenti per la protezione della costa salernitana, fatto fallire il Cstp, stanno gestendo in modo ignobile il consorzio Asi con porcherie inimmaginabili, hanno negato i fondi al Teatro Verdi, gestendo in modo vergognoso la società Ecoambiente, società che scarica i costi per le proprie operazioni clientalari sui cittadini salernitani. Insomma, da nemici di Salerno si presentano ai salernitani e fanno pure polemiche, invece di chiedere pubblicamente scusa. Non ci preoccupiamo più di tanto, è solo folklore di un ragazzotto dalla memoria corta». Un manifesto elettorale, per dirla tutta.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino