Diele resta ai domiciliari a Roma l'amica di Ilaria: ce lo aspettavamo

Diele resta ai domiciliari a Roma l'amica di Ilaria: ce lo aspettavamo
«Purtroppo ce l’aspettavamo». Con queste parole, che non nascondono un misto di rassegnazione e indignazione, Paola Galano, una delle amiche storiche della...

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«Purtroppo ce l’aspettavamo». Con queste parole, che non nascondono un misto di rassegnazione e indignazione, Paola Galano, una delle amiche storiche della 48enne Ilaria Dilillo, ha commentato la notizia della mancata accentuazione della misura cautelare ai danni dell’attore Domenico Diele che resta dunque ai domiciliari. «Lo schiaffone vero e proprio – ricorda l’amica della vittima – lo abbiamo avuto quest’estate quando, a pochissimi giorni dall’omicidio della nostra Ilaria, gli furono concessi gli arresti domiciliari. Era giusto chiedere che tornasse in carcere ma non ci eravamo fatte molte illusioni. Sapevamo fin dal primo momento che, una volta uscito, quell’uomo non si sarebbe fatto neanche più un’ora in cella. Ce l’aspettavamo ma continuiamo a non capire: quell’uomo ha ucciso una donna mentre guidava, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, un’auto che non poteva guidare. È una cosa assurda che non ci darà mai pace». Il dolore per la perdita di una delle sue migliori amiche, continua a scandire le giornate di Paola che, nel giorno del funerale, insieme ad altre ha portato a spalla il feretro della 48enne che ha perso la vita lo scorso mese di giugno.


E ora, come una doccia fredda, arriva l’ennesima notizia che fa stringere i pugni nelle tasche a chi ha conosciuto Ilaria Dilillo. «Mi chiedo quali siano i meccanismi della giustizia italiana – continua la donna -. Il giudice per le indagini preliminari lo aveva definito un soggetto insofferente alle regole e socialmente pericoloso. Questa definizione suggerirebbe l’applicazione di una misura restrittiva forte. Non ci si aspetta che venga mandato a casa, tra tutti i comfort possibili, con un braccialetto elettronico. È un paradosso che non riusciamo a digerire e che ci fa perdere un po’ la speranza e la fiducia nello Stato italiano. È difficile, in questo momento, continuare a credere che verrà fatta giustizia».


Intanto non è escluso che una nuova commemorazione per Ilaria Dilillo sia organizzata in occasione della Giornata mondiale, istituita nel 2005 dall’Onu, in memoria delle vittime della strada che dovrebbe cadere il prossimo 19 novembre. Ancora nulla di ufficiale ma la volontà di ricordare Ilaria, la sua solarità ed il suo attaccamento alla vita, brutalmente spezzata nella notte dello scorso 25 giugno.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino