«Purtroppo ce l’aspettavamo». Con queste parole, che non nascondono un misto di rassegnazione e indignazione, Paola Galano, una delle amiche storiche della...
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E ora, come una doccia fredda, arriva l’ennesima notizia che fa stringere i pugni nelle tasche a chi ha conosciuto Ilaria Dilillo. «Mi chiedo quali siano i meccanismi della giustizia italiana – continua la donna -. Il giudice per le indagini preliminari lo aveva definito un soggetto insofferente alle regole e socialmente pericoloso. Questa definizione suggerirebbe l’applicazione di una misura restrittiva forte. Non ci si aspetta che venga mandato a casa, tra tutti i comfort possibili, con un braccialetto elettronico. È un paradosso che non riusciamo a digerire e che ci fa perdere un po’ la speranza e la fiducia nello Stato italiano. È difficile, in questo momento, continuare a credere che verrà fatta giustizia».
Intanto non è escluso che una nuova commemorazione per Ilaria Dilillo sia organizzata in occasione della Giornata mondiale, istituita nel 2005 dall’Onu, in memoria delle vittime della strada che dovrebbe cadere il prossimo 19 novembre. Ancora nulla di ufficiale ma la volontà di ricordare Ilaria, la sua solarità ed il suo attaccamento alla vita, brutalmente spezzata nella notte dello scorso 25 giugno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino