Imprudenza e negligenza. Sono questi i termini che il gup Piero Indinnimeo utilizza nella motivazione della sentenza di condanna di Domenico Diele per definire il comportamento...
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Secondo i periti, proprio tenuto conto di quel tratto autostradale e della velocità degli autoveicoli, Diele avrebbe avuto circa 3,3 secondi di tempo per rendersi conto della presenza dello scooter guidato dalla vittima, Ilaria Dilillo, alla quale il magistrato riconosce un concorso di colpa. 3,3 secondi che il gup definisce «lunghi» e durante i quali l’attore non avrebbe predisposto alcuna manovra per impedire il contatto. Eppure, secondo i consulenti, sarebbe bastata una semplice sterzata verso sinistra alla distanza anche solo di 50 metri dallo scooter.
La prima frenata di Diele sarebbe avvenuta, secondo l’analisi della scatola nera della sua Audi 3, dopo 2,2 secondi dall’impatto con lo scooter. Un dato che il giudice definisce «inquietante» se rapportato a quanto dichiarato dall’attore nel corso di alcune dichiarazioni spontanee rese durante l’udienza. Ovvero, di aver sentito un forte fragore con esplosione dell’airbag e conseguenti fumi nell’abitacolo della vettura. Tale fragore - spiega il gup - avrebbe dovuto comportare una frenata immediata o comunque secondo tempi precisi di circa 1-1,2 secondi dall’impatto tenuto conto proprio del sistema frenante della sua auto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino