Disabile muore in clinica la famiglia sporge denuncia

Disabile muore in clinica la famiglia sporge denuncia
È deceduto lunedì scorso in ospedale ad Avellino, la mamma vuole conoscerne le cause. Per questo ha sporto denuncia e chiede che venga svolta l’autopsia, che...

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È deceduto lunedì scorso in ospedale ad Avellino, la mamma vuole conoscerne le cause. Per questo ha sporto denuncia e chiede che venga svolta l’autopsia, che venga acquisita la cartella clinica dell’ospedale dove è stato ricoverato d’urgenza e dove è morto, ed anche il diario clinico della struttura privata convenzionata dove ha risieduto il figlio nell’ultimo anno. La storia non è semplice. Michele Petrosino, 64 anni di Baronissi, è nato con inabilità ed è sempre stato accudito dalla famiglia. Ma il tempo trascorre inesorabile e la madre avanza con gli anni, quindi i servizi sociali decidono di richiedere un tutore. Lo scorso anno Michele viene trasferito in una struttura convenzionata in provincia di Avellino. Non è più a casa, ma la mamma continua ad informarsi, telefonare, parlare col figlio per sapere come sta. Ed è proprio durante una telefonata, in cui nei giorni scorsi ha sentito Michele, che capisce, dice lei, che il figlio ha qualcosa che non la convince. Lo sente “strano” e chiede aiuto. Chiama i suoi avvocati, che aveva già contattato in precedenza per avviare la procedura per riportare Michele a casa con un progetto di assistenza domiciliare. Insomma, cerca in ogni modo di sapere cosa stia accadendo. 

I legali cercano di informarsi, chiamano l’albergo per anziani dov’è Michele. In principio c’è preoccupazione perché viene confermato che l’uomo ha avuto un malore ed è stato chiamato il 118. Veniva detto che si stava verificando la possibilità di curarlo in loco per evitare un possibile trasferimento in ospedale proprio perché non ci fosse una possibile esposizione ad un rischio di contagio covid. Gli avvocati, però, non convinti, allertano i carabinieri per capire quale sia la situazione. Grazie ai militari riescono a sapere che è in corso una visita. Più tardi richiamano la struttura convenzionata e vengono informati che Michele si è ripreso. Anzi, viene anche riferito che aveva cenato. Una notizia che sembrava far cadere ogni tipo di preoccupazione. Notizia che viene riferita anche alla mamma di Michele per rassicurarla. Intanto gli avvocati continuano a cercare di reperire la tutrice del 64enne che sin dal principio avevano cercato di contattare, sia tramite telefono che con messaggi. Il mattino seguente, invece, arriva la brutta notizia. È proprio la tutrice di Michele che avverte della morte dell’uomo di Baronissi. 

Nonostante il dolore la madre di Michele, chiede a gran voce che si faccia chiarezza sulla causa della morte del figlio, perciò ha dato mandato all’avvocato Lucrezia Rispoli, affiancata dallo studio associato Alfonso e Marco Senatore di Cava dè Tirreni, affinché venga acquisita la cartella clinica dell’ospedale, il diario clinico relativo alla salute di Michele mentre era in quella struttura convenzionata e dove ha vissuto nell’ultimo anno. Ed ancora più importante, la mamma chiede che venga effettuata l’autopsia sul corpo del figlio affinché si abbiano risposte in merito alle cause della sua morte. La salma intanto resta presso la camera mortuaria del cimitero di Baronissi. La speranza dell’anziana donna è che Michele possa riposare in pace. Mentre lei chiede di avere risposte rispetto alla cause della morte del figlio che ritiene «non chiare e trasparenti» persino e addirittura «altamente sospette». Motivi per i quali, dice, «urgono immediati accertamenti autoptici». La denuncia è stata sporta presso il comando compagnia carabinieri di Montella (Avellino) a firma della mamma di Michele con autentica dell’avvocato Marco Senatore del foro di Nocera Inferiore. 

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Il Mattino