Salvini, disordini e scontri a Cava: indagati quattro giovani antagonisti

Quel giorno volarono sedie e altri oggetti. Era il 26 agosto scorso, quando il leader della Lega, Matteo Salvini, incontrava a Cava de' Tirreni sostenitori e simpatizzanti...

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Quel giorno volarono sedie e altri oggetti. Era il 26 agosto scorso, quando il leader della Lega, Matteo Salvini, incontrava a Cava de' Tirreni sostenitori e simpatizzanti nell'ambito del tour che stava effettuando nel salernitano. Per i disordini di quel giorno, quattro giovani sono stati raggiunti da un avviso di garanzia, che certifica la conclusione dell'indagine nei loro confronti. Sono accusati di adunanza sediziosa (ovvero, quando qualcuno prende parte ad una riunione o ad un assembramento di dieci o più persone con uno scopo prestabilito e manifesti comportamenti di ribellione e di ostilità) e resistenza a pubblico ufficiale. 

I coinvolti hanno tra i 23 e i 27 anni. Insieme ad altri - mai identificati - avrebbero turbato la riunione di propaganda elettorale in atto, quel giorno, prendendo parte alle azioni di un gruppo di almeno 300 persone, munite di striscioni, oggetti utilizzati per arrecare suoni molesti, pentole, coperchi, tamburelli, cassa amplificatore e fumogeni. Gli stessi avrebbero opposto resistenza al lavoro della polizia, che compivano atti di ufficio, utili al controllo dell'ordine pubblico e alla loro successiva identificazione. 

Stando alle indagini delal Procura, alcuni avrebbero lanciato bottiglie di plastica, sedie, prendendo anche a calci gli agenti di polizia, che delimitavano l'area dove era presente Matteo Salvini. Una breve carica ci fu quando la polizia in assetto antisommossa allontanò proprio un gruppo di contestatori, che volevano avvicinarsi ulteriormente al palco. Con la conclusione dell'indagine, i quattro ragazzi potranno chiedere di essere sentiti dal pm o presentare memorie difensive, poi arriverà la richiesta di rinvio a giudizio. I fatti si consumarono in piazza Vittorio Emanuele III. La polizia contò almeno seicento persone, quel giorno. Il lavoro di identificazione è stato possibile grazie all'analisi di diversi video e attività di polizia giudiziaria, svolta durante e al termine del comizio elettorale. 

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Il Mattino