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Terzo sequestro di droga, cellulari e anche di un coltello, questa volta, nel carcere di Fuorni dove l'attenzione degli agenti della polizia penitenziaria resta alta. Soprattutto in vista delle festività di Natale e dei colloqui contingentati a causa dell'emergenza Covid. L'altro giorno l'ultimo tentativo di introdurre qualcosa all'interno dell'istituto: un'arma. E proprio questo ultimo evento ha messo in allarme tutti. Anche perchè, evidentemente, questa arma doveva essere utilizzata per uno scopo ben preciso. Il coltello, questa l'arma ritrovata, insieme ad alcuni telefoni cellulari, sono stati lanciati dall’esterno mentre della droga era contenuta in un pacco postale destinato ad un detenuto.
«Grazie alla sagacia dei poliziotti penitenziati in servizio nel carcere di Salerno è stato intercettato sia il pacco postale diretto a un detenuto contenente droga (hashish e cocaina) che il coltello e due telefoni cellulari lanciati dall’esterno verso l’interno della struttura.
Da Roma Donato Capece, segretario generale, aggiunge: «Questi episodi, oltre a confermare il grado di maturità raggiunto e le elevate doti professionali del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Salerno, ci ricordano che il primo compito della Polizia Penitenziaria è e rimane quello di garantire la sicurezza dei luoghi di pena e impongono oggi più che mai una seria riflessione sul bilanciamento tra necessità di sicurezza e bisogno di trattamento dei detenuti. Tutti possono immaginare quali e quante conseguenze avrebbe potuto causare l’introduzione di un coltello, di telefoni e di droga in un carcere»-
Il Mattino