Bambino ucciso da due pitbull a Eboli, lo straziante racconto dei soccorritori del Vopi: «Era sul tavolo avvolto in una coperta»

Il sindaco di Eboli Conte: comunità distrutta, la famiglia era già attenzionata da noi

Simone Santoro con uno dei quattro cani
Dodici minuti ha impiegato ieri mattina l’ambulanza del Vopi, 118 partita dalla zona 167 di Eboli per raggiungere Campolongo dove il piccolo Francesco Pio era in fin di vita...

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Dodici minuti ha impiegato ieri mattina l’ambulanza del Vopi, 118 partita dalla zona 167 di Eboli per raggiungere Campolongo dove il piccolo Francesco Pio era in fin di vita sbranato dai pitbull. Il personale sanitario coordinato dal medico Matteo Pastore, con l’infermiere Massimo Di Donna e l’autista dell’ambulanza Mario Siniscalchi e stato allertato alle 8,30 di ieri appena è giunta la chiamata di pronto intervento ed è scattato il “codice rosso” e in pochi minuti gli operatori sanitari sono giunti in litoranea. Il piccolo Francesco Pio era avvolto in una coperta disteso su un tavolo in una stanza della villetta bifamiliare dove si è consumata la tragedia. I sanitari hanno cercato di rianimare il bambino utilizzando il defibrillatore ed altre apparecchiature mediche ma ogni tentativo è stato vano. Il piccolo è stato azzannato dai pitbull riportando ferite mortali su tutto il corpo ma ovviamente i familiari speravano che potesse salvarsi. Con il passare dei minuti le speranze di salvare Francesco Pio si sono affievolite e il piccolo è deceduto. Tutto è stato vano nonostante il velocissimo intervento del personale sanitario del Vopi che da tempo opera a sud di Salerno e oltre la sede centrale a Pontecagnano ha una postazione adiacente all’Asl di Eboli. 

Il racconto 

«Appena è arrivata la richiesta di pronto intervento – ha detto Mario Siniscalchi, del Vopi - è scattato il “codice rosso” è siamo giunti in litoranea in pochi minuti. Ogni tentativo di salvare il bambino purtroppo è stato vano». Ieri mattina appena appresa la notizia della tragedia in litoranea è giunto anche il primo cittadino di Eboli, Mario Conte. «La comunità di Eboli – ha detto il sindaco - è addolorata e sconvolta per la tragedia accaduta ieri in litoranea costata la vita al bimbo di tredici mesi sbranato dai pitbull. La Famiglia del piccolo Francesco Pio era già stata assistita, per altri aspetti, dai funzionari dei servizi sociali del Comune di Eboli e ieri mi sono messo subito in contatto con gli assistenti sociali che si sono recate sul posto per supportare in questo momento di dolore i familiari del bimbo». Il primo cittadino ha espresso le condoglianze dell’amministrazione comunale e del Consiglio comunale di Eboli ha familiari del piccolo Francesco Pio. «Tragedia come quella accadute ieri ci lasciano sgomenti ed esterrefatti – ha affermato Conte – ed è difficile per i familiari del bimbo ma anche per tutta la comunità ebolitano affrontare questo dolore immane. Intanto, la notizia della tragedia ha scosso tutta Eboli che è in lutto per la dipartita del piccolo Francesco Pio». Intanto, su social i cittadini chiedono maggiori controlli per custodire i cani aggressioni secondo le norme vigenti per evitare incidenti e gravi epiloghi. «Ho appreso – ha ribadito Conte – che i cani che hanno sbranato il bimbo erano sempre liberi. Circostanze che dovranno verificare gli investigatori. In ogni caso raccomando a tutti i cittadini di rispettare le norme vigenti riguardanti la custodia dei cani per evitare incidenti così gravi». Gli assistenti sociali del Comune di Eboli ieri mattina hanno raggiunto la villetta dove è accaduta la tragedia. «Stiamo fornendo la giusta assistenza – hanno detto gli operatori dei servizi sociali del Comune di Eboli – ai familiari del piccolo Francesco Pio e ce ne stavamo occupando, già per altri aspetti, e saremo al loro fianco per tutte le esigenze». 

Le associazioni 

Intanto, le associazioni che tutelano gli animali invocano di non sopprimere i due pitbull. «Siamo sconvolti e rattristati dalle terribili notizie provenienti da Eboli – spiega Caporale, presidente di Animalisti Italiani Onlus - esprimiamo il più profondo cordoglio alla famiglia coinvolta nell’incidente. Ma attenzione, non facciamo di tutta l’erba un fascio per colpevolizzare i pitbull Chiediamo che i cani non vengano soppressi, ma affidati a chi sa realmente prendersene cura. Noi Animalisti Italiani Onlus siamo pronti ad accoglierli». 

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Il Mattino