EBOLI - Cosimo Oliva aveva 27 anni e un sorriso dolcissimo. Al rione Pescara lo conoscevano in tanti. Decine di persone, la notte scorsa, hanno atteso con il cuore in gola che i...
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Oliva si è spento tra domenica e lunedì. Un malore non gli ha dato scampo. Il suo decesso era forse inevitabile. Ma in tanti, nel quartiere, hanno sollevato domande angoscianti sull'organizzazione dei soccorsi. Nessuna delle tre ambulanze giunte in via Sturzo, infatti, apparteneva a una postazione ebolitana. Il 118 di via San Vito Martire era sicuramente impegnato altrove. Per questo motivo sono state mobilitate le ambulanze di Campagna e di Capaccio.
Cosimo viveva a un chilometro (circa) dall'ospedale. Ma ha dovuto attendere l'arrivo di tre ambulanze dai comuni limitrofi (Campagna, Capaccio e Serre).
Il paradosso nella piana del Sele è questo. Nei comuni più popolosi, Battipaglia ed Eboli, ci sono circa 100 mila residenti ma nemmeno un'ambulanza di tipo A, il mezzo di soccorso con il rianimatore a bordo. In caso di un intervento urgente bisogna attendere l'arrivo dell'ambulanza con il rianimatore da Capaccio.
Qualche anno fa, Rolando Scotillo della Fials, in seguito ad alcune tragedie avvenute in città, chiese all'Asl di istituire tra Eboli e Battipaglia un altro presidio del 118 munito di ambulanza di tipo A. Dopo le polemiche nulla è cambiato. E ieri notte, in tanti a Eboli si sono chiesti: «Con un'ambulanza in zona, munita di rianimatore, Cosimo si sarebbe salvato?». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino