Eboli. Trasferiti in periferia, lontano dal comune. In ufficio, a rispondere a telefono. I due vigili urbani che martedì scorso hanno multato il sindaco Cariello, l’assessore...
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Per i politici, è la fine dell’incubo. Ai due vigili urbani resta un dubbio: fare il proprio dovere, facendo rispettare la legge, non è poi tanto conveniente. C’è un prezzo da pagare. Il «confino» a Santa Cecilia, a 10 chilometri dal centro. O la sistemazione in ufficio, a rispondere a telefono a chi chiama per il gatto sull’albero o la musica molesta del vicino che si crede Kurt Cobain. Su facebook le reazioni più indignate.
«Il vigile urbano trasferito a Santa Cecilia già da tempo era stato destinato a quella sede», spiega Cariello. La vigilessa privata del blocchetto delle multe, invece, è «pericolosamente» recidiva. Anni fa, multò l’assessore alla sicurezza in divieto di sosta davanti al comune. Il giorno dopo fu spedita a controllare le buste della raccolta differenziata.
A denunciare la «punizione» dei due vigili sono stati i vendoliani di Berlinguer Lab. Cardiello e Forza Italia hanno espresso solidarietà ai due agenti, promettendo che controlleranno se i politici hanno pagato le multe. Tre consiglieri comunali del Pd, Petrone, Conte e Di Candia, hanno scritto un’interrogazione al sindaco per avere chiarimenti sui parcheggi a pagamento, sui grattini che spesso non si trovano e sui pass per la sosta gratuita, prima distribuiti ai politici e poi. «Con tutte le multe che stanno facendo, metà consiglio comunale sarà incompatibile», scherzava ieri Santo Fido. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino