Eboli. Il conto telefonico nel 2014 è di 135mila euro. Conto salatissimo, da Corte dei Conti. Ma nessun dirigente si è rivolto ancora alla magistratura contabile, spaventato...
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I costi più alti si registrano nell’utilizzo dei cellulari: 81 mila euro all’anno. I telefoni fissi hanno pesato sulle tasche dei cittadini per 54mila euro. Tra amministrazione Melchionda e commissario prefettizio, la stangata ha molteplici responsabilità. Nessuno finora si è preoccupato di accertarle. Dai vertici comunali (segretario generale) ai dirigenti di seconda fascia, le spese telefoniche sono ormai ufficiali ma nessuno ha finora preso provvedimenti.
Il record degli sprechi spetta a un assessore dell’Api, partito minuscolo, dai consensi ridottissimi, cancellato quasi in ogni angolo d’Italia. Nell’estate del 2014 (luglio e agosto) l’assessore rutelliano ha speso 7.010 euro di telefonate. Roba da scatenare una sommossa popolare. Al Comune di Eboli, invece, sono rimasti imperturbabili. Dall’ex sindaco Martino Melchionda al responsabile della telefonia pubblica, nessuno si è scosso di fronte a una bolletta telefonica così scandalosa.
La politica ha i suoi costi, per carità, ma ci dovrebbe essere un limite. E non è mica finita lì. Nel bimestre successivo, lo stesso assessore dell’Api si è fermato a quota 6.299 euro di telefonate. Il dato è ancora più allarmante, perchè l’assessore sprecone è rimasto in carica solo un mese. A fine settembre del 2014, infatti, la giunta Melchionda è stata sfiduciata dal suo stesso partito, il Pd (non per gli sprechi telefonici). I numeri sulle telefonate folli sono scaturiti da un’indagine promossa dal centrodestra, con l’assessore Ennio Ginetti.
Il collaboratore di Cariello ha cambiato subito il regolamento: «La spesa telefonica complessiva ora è di 470 euro al mese - spiega Ginetti - se un politico supera il limite imposto, deve ricaricarsi la scheda con i soldi suoi». I numeri dell’indagine verranno spediti alla Corte dei Conti? «Datemi altre tre giorni di tempo - assicura - e riveleremo tutti i passaggi che saranno fatti». Il regolamento vecchio prevedeva spese illimitate per i politici. A telefono Melchionda e soci potevano parlare dall’Italia e dall’estero.
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Il Mattino