Esondazione Sele, nessun risarcimento per i danni

Esondazione Sele, nessun risarcimento per i danni
«Comprendo perfettamente la delusione degli alluvionati, famiglie e aziende agricole, che nel 2015 vissero nel giro di pochi anni la terza esondazione del fiume Sele, con...

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«Comprendo perfettamente la delusione degli alluvionati, famiglie e aziende agricole, che nel 2015 vissero nel giro di pochi anni la terza esondazione del fiume Sele, con tutti i danni che essa comportò. Un evento del genere scoraggerebbe chiunque a ricominciare, figuriamoci se poi non vengono risarciti i danni patiti». Lo ha detto il vice sindaco e assessore all'Agricoltura della Città dei templi Teresa Palmieri all'indomani della riunione con i cittadini che nel gennaio 2015 subirono gravi danni a causa dell'ennesima esondazione del Fiume Sele.


All'associazione Difesa del territorio che aveva scritto alla Regione Campania per sapere perchè a distanza di quasi tre anni ancora non erano stati fatti i sopralluoghi tecnici è stato, infatti, risposto che i risarcimenti non arriveranno perché la documentazione è stata inviata in ritardo dal Comune di Capaccio Paestum.

«Venendo anche io dal mondo dell’agricoltura, so benissimo cosa significhi per un’azienda un’annata senza produzione. È ormai noto, purtroppo, che il Comune di Capaccio Paestum nel 2015 è stato inadempiente, cagionando oltre al danno anche la beffa per tutti i nostri concittadini che a causa di quell’esondazione ebbero ingenti danni. Le pratiche alla Regione Campania furono inviate sedici mesi dall’evento e non entro il decimo giorno lavorativo successivo alla data dell’esondazione, facendo denotare anche leggerezza e approssimazione. È stato un errore grossolano dell’allora amministrazione che avrebbe dovuto affrontare in modo sicuramente diverso una questione così importante per un comparto fondamentale per l’economia di questa terra, l’agricoltura. Noi stiamo cercando di individuare delle possibili soluzioni, sperando di poter dare quanto prima risposte certe ai nostri agricoltori e allevatori che non meritavano un altro colpo del genere dopo quelli delle varie esondazioni» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino