Estorsione 2.0 al farmacista «Vuoi i file? Paga 4mila euro»

Estorsione 2.0 al farmacista «Vuoi i file? Paga 4mila euro»
Pensate di rientrare a lavoro, accendere, come tutte le mattine, il computer aziendale e trovare tutti i vostri file inaccessibili, bloccati, criptati. Com’è...

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Pensate di rientrare a lavoro, accendere, come tutte le mattine, il computer aziendale e trovare tutti i vostri file inaccessibili, bloccati, criptati. Com’è possibile? È la nuova frontiera del crimine online che, stando agli ultimi casi avvenuti, sta colpendo, sempre più spesso professionisti e aziende salernitane. Non è, evidentemente, un gioco di qualche buontempone smanettone ma una vera e propria estorsione. Ebbene sì, perché per riavere i propri file e i propri programmi, gli hacker professionisti, che mettono in campo tecniche sofisticate per inibire i pc delle ignare vittime, chiedono un riscatto. «Il prezzo dei tuoi file è di circa 4000 euro. Se vuoi riaverli contattami» è la conclusione della richiesta estorsiva che appare a video, accompagnata da un’inquietante immagine di un “jolly”. Qualsiasi azione si voglia compiere al computer infettato, appare, inesorabile, questa schermata. 

È quanto avvenuto ad un’attività commerciale, una parafarmacia, del centro di Salerno. «Quando abbiamo acceso uno dei computer e aperto la pagina di Google – afferma la titolare (la cui identità manteniamo anonima per riservatezza) – c’erano strane scritte, non in italiano. Ma non ci siamo persi d’animo, nella convinzione che qualcosa nelle impostazioni si fosse modificato, abbiamo rimesso la lingua italiana e sembrava che tutto fosse tornato al proprio posto».
E invece così non è stato. Di lì a poco, l’amara scoperta: i farmacisti non avevano più accesso a tutti i dati contenuti nel proprio server. E dunque, addio al gestionale di vendita, utile supporto in grado sia di amministrare i dati di vendita e di acquisto dei prodotti, sia di monitorare il magazzino. Ma c’era qualcosa di più. Decriptato il messaggio i tecnici informatii hanno individuato la richiesta di riscatto: 4mila euro. Ovviamente il titolareb non ha pagato.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino