Estorsioni a due imprenditori: scarcerato il nipote dell'ex boss Rega

Estorsioni a due imprenditori: scarcerato il nipote dell'ex boss Rega
ANGRI. Il nipote dell'ex boss Rega, Rosario, insieme all'amico Luigi Coppola lasciano il carcere per andare agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il tribunale del...

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ANGRI. Il nipote dell'ex boss Rega, Rosario, insieme all'amico Luigi Coppola lasciano il carcere per andare agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il tribunale del Riesame, chiamato a valutare le istanze di scarcerazione presentate dagli avvocati difensori Giovanni Pentangelo e Gianfranco Ferraioli. I due furono arrestati diverse settimane fa insieme ad una terza persona, Luigi De Martino (che ha rinunciato al Riesame) per fatti avvenuti lo scorso luglio. Le accuse andavano dall'estorsione a quella tentata, fino all'incendio di un camion. Vittime due imprenditori, che avrebbero o sarebbero state costrette a versare soldi a Rega dietro minacce.


L'indagine nacque dopo l'agguato che proprio Rega e Coppola subirono all'esterno di un bar per mano di Giuseppe Palo, poi condannato in un altro procedimento. Per la procura, quell'agguato rappresentò la vendetta che lo stesso Palo consumò verso Rega, colpevole di aver tentato un'estorsione ad un imprenditore, che gli avrebbe dovuto vendere un pezzo meccanico. Tra l'imprenditore e Rega avrebbe mediato proprio Giuseppe Palo per la buona conclusione dell'affare. L'uomo subì anche l'incendio di un camion, contestato sempre a Rega. Poi un secondo episodio, a danno di un'altra persona, anch'egli costretta a subire richieste estorsive dallo stesso Rega.


Nell'udienza del Riesame, i legali difensori hanno contestato diverse circostanze: in primis la tempistica della denuncia delle due vittime, presentate solo quando Rega e Coppola furono feriti nell'agguato di fuoco dello scorso luglio. Inoltre, le modalità d'estorsione verso uno dei due denuncianti (con la vittima che accompagnò Rega, in auto, dopo la richiesta di soldi) e con un camion incendiato di cui non ci sarebbero state prove e riscontri. I giudici hanno deciso per una misura cautelare meno afflittiva, in considerazione del ridimensionamento di alcune delle contestazioni. I tre sono attesi tuttavia da un processo, in virtù della richiesta di immediato presentata dalla Procura di Nocera Inferiore Leggi l'articolo completo su
Il Mattino