ANGRI. Il nipote dell'ex boss Rega, Rosario, insieme all'amico Luigi Coppola lasciano il carcere per andare agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il tribunale del...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'indagine nacque dopo l'agguato che proprio Rega e Coppola subirono all'esterno di un bar per mano di Giuseppe Palo, poi condannato in un altro procedimento. Per la procura, quell'agguato rappresentò la vendetta che lo stesso Palo consumò verso Rega, colpevole di aver tentato un'estorsione ad un imprenditore, che gli avrebbe dovuto vendere un pezzo meccanico. Tra l'imprenditore e Rega avrebbe mediato proprio Giuseppe Palo per la buona conclusione dell'affare. L'uomo subì anche l'incendio di un camion, contestato sempre a Rega. Poi un secondo episodio, a danno di un'altra persona, anch'egli costretta a subire richieste estorsive dallo stesso Rega.
Nell'udienza del Riesame, i legali difensori hanno contestato diverse circostanze: in primis la tempistica della denuncia delle due vittime, presentate solo quando Rega e Coppola furono feriti nell'agguato di fuoco dello scorso luglio. Inoltre, le modalità d'estorsione verso uno dei due denuncianti (con la vittima che accompagnò Rega, in auto, dopo la richiesta di soldi) e con un camion incendiato di cui non ci sarebbero state prove e riscontri. I giudici hanno deciso per una misura cautelare meno afflittiva, in considerazione del ridimensionamento di alcune delle contestazioni. I tre sono attesi tuttavia da un processo, in virtù della richiesta di immediato presentata dalla Procura di Nocera Inferiore Leggi l'articolo completo su
Il Mattino