Aveva evaso gli arresti domiciliari per andare in ospedale, ma i medici non riscontrarono alcun problema o patologia particolare, che avrebbe dovuto spingere l'uomo a violare...
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L'uomo aveva fatto ricorso contro la sentenza in Appello, spiegando di essersi allontanato quel giorno per una necessità legata a cure da effettuare al pronto soccorso dell'ospedale di Sarno. Durante il secondo grado di giudizio, i giudici avevano motivato che «all'esito del controllo medico effettuaato dal pronto soccorso, fosse emerso che l'imputato non era affetto da alcuna patologia che potesse metterlo in allarme; per altro verso, come si fosse recato al nosocomio un'ora dopo l'accertamento dell'evasione, di tal che risultava plausibile che egli si sia ivi recato nel maldestro tentativo di far crdere che la trasgressione - ormai accertata - fosse dipesa da un'esigenza di salute».
I giudici della Suprema Corte, al termine dell'udienza, hanno dichiarato inammissibile il ricorso, condannando il sarnese alla pena decisa già nel precedente grado di giudizio, oltre al pagamento delle spese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino