Affari d'oro con i falsi Chanel, nei guai i 41 della banda

Affari d'oro con i falsi Chanel, nei guai i 41 della banda
Si era creata una vera e propria organizzazione che, dalla nostra provincia ed estendendosi in tutta Italia, si occupava della contraffazione del marchio Chanel. Così come...

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Si era creata una vera e propria organizzazione che, dalla nostra provincia ed estendendosi in tutta Italia, si occupava della contraffazione del marchio Chanel. Così come ricostruito dalla Dda di Salerno (pm Vincenzo Montemurro) che ha chiesto il rinvio a giudizio per 41 imputati: l’udienza preliminare, davanti al gup Alfonso Scermino del Tribunale di Salerno, è fissata il prossimo mese di maggio. A partecipare attivamente all’associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione di marchi, commercio di prodotti con segni distintivi falsi e ricettazione, ci sarebbe una imprenditrice di Angri, A.M.S.: era lei, secondo le accuse, che produceva attraverso la sua ditta i marchi contraffatti. Il coinvolgimento dell’imprenditrice angrese venne alla luce sin dal 2017 (ma le prime indagini erano iniziate un paio di anni prima) quando i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Salerno effettuarono una serie di perquisizioni non solo nella nostra provincia e regione ma anche in Puglia, Lazio, Liguria, Emilia Romagna e Sicilia, recuperando anche le matrici per falsificare i loghi Chanel. Una circostanza che fece comprendere la grande disponibilità economica dei sodali ed il giro di affari per centinaia di migliaia di euro. Secondo le accuse, il sodalizio avrebbe prodotto merce (borse, scarpe ed accessori di abbigliamento come orecchini, collanenì, bracciali ed altro) recanti il marchio contraffatto della nota casa di moda francese in modo tale da generare confusione sull’autentica provenienza del prodotto e ingannando i consumatori: i marchi contraffatti venivano apposti sui capi di abbigliamento e poi venduti sia direttamente al pubblico ma anche distribuiti a tantissime attività commerciali, sparse su tutto il territorio nazionale, attraverso alcune società di spedizione merci. All’udienza preliminare a costituirsi parte civile sarà la società Chanel .
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Il Mattino