Femminicidio a Battipaglia, il marito rischia di perdere la potestà genitoriale

Via al procedimento per la decadenza della responsabilità genitoriale a carico di Marco Aiello, l’idraulico 39enne, finito lo scorso settembre dietro le sbarre del carcere di Fuorni con l’accusa di omicidio volontario

La villetta dell'orrore
Via al procedimento per la decadenza della responsabilità genitoriale a carico di Marco Aiello, l’idraulico 39enne, finito lo scorso settembre dietro le sbarre del...

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Via al procedimento per la decadenza della responsabilità genitoriale a carico di Marco Aiello, l’idraulico 39enne, finito lo scorso settembre dietro le sbarre del carcere di Fuorni con l’accusa di omicidio volontario con dolo d’impeto per aver accoltellato e ucciso la moglie Maria Rosa Troisi all’interno della loro villetta in via Flavio Gioia a Lido Lago di Battipaglia. La richiesta è stata formalizzata dalla Procura del tribunale per i minorenni che ha acceso i riflettori sui bambini della coppia, una femminuccia e un maschietto, (11 e 6 anni rispettivamente) affidati momentaneamente ai nonni paterni e che, in un attimo, hanno perso il padre e la madre.

L’appuntamento è tra due settimane quando l’indagato, assistito dall’avvocato Giovanni Giuliano e rinchiuso attualmente nel carcere di Fuorni, sarà interrogato da remoto dal giudice D’Avino. Intanto gli uomini della Scientifica si sono nuovamente recati nella villetta del delitto che, a questo punto, potrebbe essere a breve dissequestrata. C’è attesa intanto per le conclusioni del medico legale Luigi Mastrangelo che ha effettuato l’esame autoptico sulla salma della 37enne morta per arresto cardiocircolatorio dopo la coltellata inflittagli dal marito alla gola e che ha provocato una grossa perdita ematica in seguito alla quale la donna è collassata. Proprio da quell’esame potrebbe infatti chiarirsi il giallo relativo ad una presunta gravidanza della vittima.

Il sospetto è emerso in seguito alle anomale condizioni della parete uterina, assai simili a quelle che contraddistinguono le donne incinte. Il delitto - come ha messo nero su bianco il pubblico ministero nell’imputazione provvisoria - è maturato dopo un lungo periodo di crisi iniziato a maggio del 2023 e causato in particolar modo dal galoppante sospetto di un presunto tradimento». Aiello era «ossessionato» - scrive il Pm - dall’idea che la moglie potesse avere «delle relazioni extraconiugali» tanto che è arrivato «a nascondere in casa dei registratori».

Sarebbero stati proprio i dispositivi a convincere l’uomo di una relazione della donna con un altro.

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Il Mattino