Condannati i figli «bamboccioni»: la casa torna al padre

Condannati i figli «bamboccioni»: la casa torna al padre
Niente più alibi per i «bamboccioni»: l’obbligo dei genitori di mantenere i figli maggiorenni «non può essere protratto oltre ragionevoli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Niente più alibi per i «bamboccioni»: l’obbligo dei genitori di mantenere i figli maggiorenni «non può essere protratto oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura». È un provvedimento della prima sezione civile del tribunale di Salerno, (Giorgio Jachia presidente, Guerino Iannicelli e Valentina Chiosi a latere), a recepire un recente orientamento della Cassazione, riassegnando la casa coniugale al padre dei «ragazzi» – due adulti di 40 e 47 anni – che, come stabilito dai giudici non hanno più diritto a godere, insieme alla madre, della casa coniugale, un alloggio popolare, che, per tanto, rientra in possesso dell’anziano genitore costretto, per 5 lunghissimi anni, a vivere in una vecchia utilitaria. La storia, conclusasi alcuni giorni fa con il decreto di accoglimento dell’istanza avanzata dai legali dell’uomo, gli avvocati dell’Ami Marianna Grimaldi e Laura Fasulo, comincia 12 anni fa.

Lui disoccupato, lei titolare di una regolare busta paga, dopo oltre 25 anni di matrimonio e con due figli di ormai 28 e 35 anni si separano. L’uomo, 64 anni, perde la casa coniugale assegnata all’ex moglie e ad i loro figli che, nonostante abbiano entrambi conseguito dei diplomi specializzati, non sono ancora autosufficienti. L’uomo non sa più dove andare: afflitto da problemi di salute e senza la possibilità di trovare un’altra abitazione, finisce col vivere in una vecchia auto. L'anno scorso anno, quando i “ragazzi” avevano ormai, 40 e 47 anni, l’uomo si rivolge agli avvocati per tentare, ancora una volta, di ottenere la modifica delle condizioni di divorzio. L’anziano non ha mai avuto alcun sostegno economico dagli stessi figli con i quali ha ormai rotto ogni rapporto. «I due figli - si legge nella sentenza - risultano allo stato essere privi di una stabile e regolare occupazione lavorativa tuttavia l’età degli stessi, 40 e 47 anni, anche se può in astratto giustificare un obbligo di mantenimento è tale da ritenere non più sussistenti le esigenze di tutela dirette a garantire alla prole, anche maggiorenne, la continuità dell’usuale ambiente familiare per realizzare in maniera compiuta quel percorso educativo».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino