Maggiorenni e laureati trascinano il padre, un facoltoso medico in pensione, davanti al giudice per chiedergli il mantenimento revocato da un provvedimento del tribunale civile...
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A “reclamare” il diritto contro un provvedimento firmato dal giudice Giorgio Iachia, sono l’ex moglie del professionista ed i suoi due figli, un 42enne e un 35enne che, nonostante abbiano conseguito entrambi una laurea ed abbiano tutte le carte in regola per svolgere un’attività professionale, vivono ancora con la madre separata ormai da anni dal padre dei ragazzi. Proprio la sentenza di separazione aveva stabilito un cospicuo assegno di mantenimento a favore dei figli assegnando all’ex moglie la casa coniugale, una palazzina a tre piani, all’interno della quale la stessa viveva con i ragazzi. Anni dopo è stato il padre, rappresentato dall’avvocato Francesco Anzalone, a chiedere la revoca dell’assegno di mantenimento in base al presupposto che, avendo ormai 72 anni ed essendo quindi pensionato, la propria condizione economica era mutata radicalmente e non era più in grado di mantenere i suoi figli, ormai entrambi in età adulta e ai quali aveva garantito il pagamento di tutti gli studi fino al conseguimento della laurea. La tesi, rappresentata dall’avvocato Anzalone, è stata accolta dal provvedimento del giudice Giorgio Iachia che mette nero su bianco stabilendo che «nulla sia dovuto a titolo di mantenimento ai due figli maggiorenni» e revocando anche l’assegnazione della casa familiare. Proprio contro questo provvedimento l’ex moglie ed i figli hanno fatto ricorso discutendo il reclamo davanti alla Corte d’appello. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino