Salerno penalizzata nei finanziamenti alle piccole imprese: persi 45 milioni

A Salerno le piccole imprese perdono 45 milioni di finanziamento

Piccole imprese: gli artigiani tra i più penalizzati
Tagli alle piccole imprese, Salerno come Napoli tra le più penalizzate. Aumentano le difficoltà di accesso al credito a causa del continuo innalzamento dei tassi...

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Tagli alle piccole imprese, Salerno come Napoli tra le più penalizzate. Aumentano le difficoltà di accesso al credito a causa del continuo innalzamento dei tassi d'interesse sul denaro voluti dalla BCE e motivati con l'obiettivo di combattere l'inflazione. La questione però complica in maniera definitiva l'accesso ai mutui per famiglie ed imprese, e i dati si spalmano in maniera quasi uniforme in tutto lo stivale. In Campania, ad esempio, i prestiti alle piccole imprese hanno subito un taglio di 111 milioni di euro netti (-1,95%) per colpa della stretta sui tassi d'interesse, e le imprese più colpite sono quelle con meno di 20 dipendenti tra Napoli e Salerno. «Questa situazione sta mettendo a rischio le prospettive di ripresa economica in Campania per il 2023 - ha sottolineato Gianni Lepre, economista e presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli - e la situazione colpisce soprattutto le partite Iva». «Come detto - ha poi continua Lepre - ad essere maggiormente penalizzate sono le piccole imprese con meno di 20 dipendenti, e i prestiti erogati a questo segmento di attività produttive è passato dai circa 5 miliardi e 702 milioni che erano stati registrati nel 2021, ai 5 miliardi e 591 milioni del 2022, con una contrazione registrata dalla CGIA di Mestre che per la Campania è molto rilevante. Basta fare due calcoli e capire che la riduzione dei finanziamenti nelle sole regioni della Campania e della Sicilia ammonta alla metà di quella registrata nell'intero Mezzogiorno d'Italia: 272 milioni a fronte dei 567 del Sud».

Lepre che è anche vice presidente del Centro Studi per l'Artigianato di Casartigiani ha poi continuato: «Se andiamo a guardare nel dettaglio scopriamo che ad essere penalizzate sono le province di Napoli e Salerno, con la seconda che detiene la contrazione maggiore in termini assoluti: 45,2 milioni di prestiti in meno, pari ad un deciso -2,87%; nel capoluogo partenopeo i prestiti alle imprese con meno di 20 dipendenti in un anno si sono ridotti invece di 34,4 milioni, pari all'1,26% in meno. I numeri di oggi evidenziano i timori che già circolavano». Lepre ha poi concluso: «La rincorsa all'inflazione attraverso l'innalzamento del costo del denaro ha prodotto, nel nostro territorio, solo l'effetto di rendere praticamente impossibile l'accesso al credito bancario da parte delle piccole e piccolissime imprese. Ma nonostante ciò, la BCE prepara un altro aumento dei tassi, noncurante degli effetti disastrosi che la circostanza ha già prodotto.»

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Il Mattino