SAN SEVERO. Era in piazza in compagnia di un amico, anche lui minorenne. Forse ha avuto un litigio con qualcuno, ipotesi che appare più probabile anche se non confermata...
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Tutto questo è accaduto nella tarda serata di giovedì, scenario piazza del Carmine, nel centro di San Severo, grosso centro in provincia di Foggia. Gli agenti della Squadra Mobile di Foggia, che indagano sull'omicidio insieme ai poliziotti del commissariato di San Severo, hanno visionato per ore i filmati di alcune telecamere di videosorveglianza della zona e potrebbero aver trovato qualche indizio importante per risalire al presunto assassino. Voci di paese parlano di un litigio che Morelli e il suo amico avrebbero avuto poco prima con altri ragazzi, forse anche loro minorenni. Di certo gli investigatori non hanno trovato neppure lo straccio di un testimone dell'omicidio, o comunque qualcuno che sappia indicare cosa sia accaduto nei momenti che hanno immediatamente preceduto la sparatoria. Quella di un episodio occasionale, sfociato in tragedia con i colpi di pistola sparati all'improvviso, resta comunque l'ipotesi più verosimile sulla quale gli inquirenti starebbero lavorando.
L'uccisione di un diciassettenne ha provocato sdegno e preoccupazione in tutto il paese. Nelle ore del funerale del diciassettenne sarà proclamato dal Comune il lutto cittadino, mentre il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, ha chiesto al prefetto di Foggia la convocazione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Una situazione insostenibile per il vice presidente del consiglio regionale della Puglia, Giandiego Gatta (Fi), il quale chiede che «la Regione si appelli al ministro Alfano per potenziare con la massima urgenza gli organici delle forze dell'ordine». Gatta ricorda anche che «il capo della Polizia Gabrielli ha promesso di rimpolpare le fila degli agenti nel nostro territorio, cogliendo l'urgenza che vige nelle nostre comunità» e si augura che la promessa venga mantenuta. E la Cgil di San Severo in una nota, esprimendo cordoglio per la morte del diciassettenne, sottolinea che il gravissimo episodio «chiama in causa anche tutte le istituzioni sociali, culturali, le scuole, per lavorare sul versante della cultura della legalità, del rispetto delle leggi e della vita stessa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino