Frustate al figlio della copagna, 36enne rischia il processo a Sarno

Frustate al figlio della copagna, 36enne rischia il processo a Sarno
Picchiava il figlio minorenne della compagna con il filo dell’alimentatore del cellulare, poi minacciava anche la madre, promettendo di diffondere foto compromettenti per...

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Picchiava il figlio minorenne della compagna con il filo dell’alimentatore del cellulare, poi minacciava anche la madre, promettendo di diffondere foto compromettenti per rovinarla. Rischia il processo un 36enne marocchino, residente a Sarno, raggiunto da una richiesta di rinvio a giudizio a firma della Procura di Nocera Inferiore. L’accusa è di maltrattamenti e lesioni aggravate, in un arco di tempo che va dal 2019 fino a tempi più recenti. Stando alle accuse - ricostruite a seguito di più denunce presentate dalla parte lesa - l’uomo avrebbe cominciato a perseguitare la donna non accettando la fine della loro relazione. Sospettando un tradimento, avrebbe preso a picchiare la vittima con schiaffi e pugni al volto, ma anche calci alla schiena, facendola rovinare a terra in più occasioni. In una circostanza arrivò anche a farla sanguinare copiosamente. Inoltre, la donna non avrebbe potuto denunciarlo, perchè il compagno le aveva promesso di diffondere fotografie dal contenuto scottante, con l’intenzione di rovinarle la reputazione. Uno dei litigi più violenti tra i due si consumò il 26 agosto del 2020, quando l’uomo provocò alla vittima un politrauma, a seguito di un violento pugno, causando alla stessa ferite guaribili in almeno dieci giorni, secondo referto dell’ospedale di Sarno. L’accusa e le ragioni erano sempre le stesse, il sospetto che la compagna intrattenesse altre relazioni sentimentali con altrettanti uomini. A rimetterci fu anche il figlio di lei, di appena sette anni, frustato con il cavo di alimentazione del telefono cellulare e poi picchiato con dei pugni al volto.

La convivenza per la madre e il figlio era diventata insostenibile, costretti a vivere costantemente sotto minaccia e in un clima di terrore. Per l’imputato, la condotta fu ritenuta perdurante, in ragione dei tanti episodi di violenza consumati nel corso del tempo ai danni della compagna e del bambino. La denuncia ai carabinieri della stazione di Sarno fece il resto, con l’avvio delle indagini da parte dell’autorità giudiziaria e l’identificazione dello straniero, atteso ora da una valutazione del gip in udienza preliminare. Per l’imputato è contestata anche l’aggravante di aver commesso violenza non solo su persona di età minore, ma anche nei riguardi di una persona alla quale era legato da relazione affettiva. La lunga serie di elementi indiziari raccolti nei confronti dello straniero ha spinto l’organo inquirente di Nocera Inferiore a chiedere il rinvio a giudizio. Dinanzi al giudice, l’uomo potrà scegliere di difendersi in dibattimento oppure chiedere un rito alternativo per essere giudicato. La storia di violenza era emersa alle cronache dopo tempo, vista la paura della vittima di denunciare l’ex compagno. 

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Il Mattino