GMG, i giovani salernitani al raduno italiano a Lisbona: «Noi siamo il presente»

La riflessione: «Abbiamo capito che non vogliamo essere un puntino ma vorremmo che, dietro quel puntino, qualcuno si accorgesse della nostra storia, dei nostri sogni, delle gioie e dei dolori, dell'universo che portiamo dentro»

La delegazione salernitana a Lisbona
Si fa sempre più entusiasmante il percorso che la delegazione salernitana della Pastorale Giovanile sta svolgendo a Lisbona dove è in corso la Giornata Mondiale...

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Si fa sempre più entusiasmante il percorso che la delegazione salernitana della Pastorale Giovanile sta svolgendo a Lisbona dove è in corso la Giornata Mondiale della Gioventù. Dopo l'arrivo in terra portoghese e l'emozione di un nuovo inizio, è stata la volta del primo grande raduno.

«Ieri sera abbiamo partecipato alla festa degli italiani, eravamo più di 60 mila - racconta una giovane pellegrina - dopo un primo momento di festa e di balli ci sono stati interventi e testimonianze che ci hanno aiutato a riflettere sul fatto che spesso ci viene detto che noi giovani siamo il futuro come se dovessimo aspettare per vivere ma non è così perchè noi siamo il presente ed è ora il tempo di mettersi in gioco. Una frase che ha toccato il nostro cuore è stata detta del professore Enrico Galiano: "Meglio rischiare e volare che restare fermi per paura di cadere"».

L'emozione è ulteriormente cresciuta quando i ragazzi sono stati invitati ad accendere le torce del telefono e, grazie alle parole di don Michele Falabretti - spiega ancora la giovane - «abbiamo capito che non vogliamo essere un puntino ma vorremmo che, dietro quel puntino, qualcuno si accorgesse della nostra storia, dei nostri sogni, delle gioie e dei dolori, dell'universo che portiamo dentro. Esiste uno sguardo così, che va oltre. Durante questa GMG, attraversando questa città, siamo alla ricerca di questo sguardo». La festa si è conclusa con la lettura di San Paolo a Timoteo, con una preghiera e con il canto di San Francesco mentre veniva portata sul palco la croce di San Damiano. Infine la recita della preghiera a Maria, durante il canto è stata portata la statua della Madonna di Loreto. Sia la croce di San Damiano che la Madonna di Loreto sono state donati dagli italiani al Portogallo.

 

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Il Mattino