L’ex boss Mario Bisogno, 73enne a capo del clan omonimo a Cava de’ Tirreni, rischia un processo per truffa ai danni dello Stato. A chiedere il rinvio a giudizio...
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I fatti che lo riguardano risalgono al 10 maggio 2018. Stando alle indagini, il 73enne aveva ottenuto due pensioni di invalidità, una di accompagnamento per invalidità totale ed una di cieco parziale, riscuotendo anche i relativi emolumenti. Nel caso specifico, gli accrediti disposti dall’Inps ammontavano a 516 e 209 euro mensili. L’erogazione di quei soldi avrebbe provocato un danno allo Stato, in termini patrimoniali, ora al vaglio del gip in udienza preliminare.
Nel mese di maggio di quello stesso anno, Bisogno fu seguito dalla polizia mentre si recava in un centro per effettuare alcuni esami diagnostici. Gli inquirenti registrarono «in modo inequivocabile» che l’uomo guidava l’auto della moglie, riuscendo poi con una «difficile manovra di retromarcia a posizionarsi sullo spazio riservato ai portatori di handicap». Inoltre, la polizia lo riprese mentre prendeva dall’auto le stampelle deambulanti, che mise «entrambe sotto al braccio e con scioltezza e senza usarle, anzi come se le stesse fossero solo un peso in più da trasportare». Circostanze ritenute incompatibili con le due pensioni di cui beneficiava, guadagnandosi la denuncia a piede libero e la contestuale revoca degli arresti domiciliari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino