Salerno, i portatori sfidano il vescovo: «San Matteo deve entrare al Comune»

Salerno, i portatori sfidano il vescovo: «San Matteo deve entrare al Comune»
Fino a qualche giorno fa avevano espresso solo delle idee. E lo avevano fatto singolarmente: al bar, per strada, con qualche amico. Ora lo ufficializzano, mettendolo nero su...

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Fino a qualche giorno fa avevano espresso solo delle idee. E lo avevano fatto singolarmente: al bar, per strada, con qualche amico. Ora lo ufficializzano, mettendolo nero su bianco, in una nota stampa, per evitare qualsiasi polemica: i portatori di san Matteo non condividono «la forte rigidità» dell’arcivescovo Luigi Moretti in riferimento al fatto che, nel giorno delle celebrazioni del 21 settembre, la statua del santo patrono «sosterà dinanzi al palazzo di città senza entrarvi». «Se ciò accadesse - scrivono i portatori in una nota inviata attraverso il loro legale di fiducia, l’avvocato Luigi Cacciatore - questa scelta priverebbe l’intera comunità salernitana di un fermo, consolidato, tradizionale e storico caposaldo della tradizione della processione che da sempre si è sostanziata anche della benedizione del simulacro di san Matteo all’interno del palazzo di città, casa comune di ogni salernitano, dinanzi all’effige realizzata nella vetrata che fa da sfondo all’ingresso del Comune, affidando la città nelle mani proprio dell’Evangelista». Ricordando anche che «sin dal lontanissimo 1544 l’immagine del Santo Matteo è stata inserita nello stemma della civitas, storia raffigurata anche nel “Panno” di san Matteo, innalzato e onorato ogni 1 di agosto nell’atrio del Duomo».


Di qui la richiesta all’arcivescovo: «la revisione di tale scelta per non distaccare il viscerale legame e la profonda devozione tra Salerno, i salernitani e il santo protettore, nel pieno rispetto delle regole ecclesiali, ma anche nel pieno rispetto delle tradizioni civili e storiche di questa città». E la precisazione che dietro a questa richiesta non c’è alcuna motivazione politica.

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Il Mattino