Squadra di rifugiati via dal campo: «Calci nelle gambe, non alla palla»

Squadra di rifugiati via dal campo: «Calci nelle gambe, non alla palla»
«Vogliamo solo disputare le nostre partite e divertirci, non vogliamo fare la guerra a nessuno». Oscar,  poco più che ventenne originario della Gambia...

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«Vogliamo solo disputare le nostre partite e divertirci, non vogliamo fare la guerra a nessuno». Oscar,  poco più che ventenne originario della Gambia é il capitano del Magnocavallo City.  Da domenica sera cammina con le stampelle. Durante la partita con l’Antessano, squadra di Licusati, a seguito di un fallo ha riportato un brutto trauma ad un ginocchio. Una partita da dimenticare per i venti migranti tesserati con la squadra di Ascea. Al 40esimo del primo tempo hanno abbandonato il campo di gioco. Una protesta condivisa con la dirigenza della squadra che milita nel campionato di terza categoria. Da parte dell’arbitro solo una serie di decisioni discutibili in danno dei ragazzi di colore. 


«Una partita incredibile - racconta il capitano - l’arbitro ci ha fischiato falli inesistenti.  Siamo migranti ma conosciamo bene le regole del calcio. Siamo tutti giocatori. In campo noi calciano il pallone, altri invece si divertono a tirare calci a noi». Al fianco del giovane gambiano una ventina di altri migranti provenienti dalla Nigeria e Camerun tutti rifugiati ospiti del Centro di accoglienza Elios di Ascea. Domenica hanno interrotto la partita dopo l’ennesima ingiustizia subita in campo ed ora la dirigenza sta meditando di ritirarli dal campionato. 

Questa mattina una lettera a firma del presidente Vincenzo Abagnale sarà inviata alla Lega calcio di Salerno e Napoli. «Era doveroso da parte nostra - dice - denunciare quello che è accaduto in campo domenica ma soprattutto dall’inizio del campionato. Non volevamo parlare di razzismo ma gli arbitri non ci hanno lasciato pochi dubbi». Il presidente chiederà alla Lega di rifare quantomeno la partita di domenica scorsa nella speranza di avere in campo arbitri più giusti ed imparziali. I suoi ragazzi lo meritano. La squadra nonostante gli arbitraggi discutibili è riuscita a conquistare una posizione a metà classifica del girone F di Terza Categoria.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino