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Era ai domiciliari ma finisce in carcere per non aver risposto al citofono, durante un controllo dei carabinieri. L’apparecchio era rotto per dei lavori di ristrutturazione, che avevano creato problemi a tutto il condominio. Non è bastato il ricorso presentato dalla difesa per un uomo di Siano, di 59 anni, che a maggio scorso era stato destinatario di un aggravamento della misura da parte della Corte d’Appello, passando dai domiciliari nel comune di Fisciano al carcere. Il tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso della difesa - avvocato Nobile Viviano - che aveva documentato l’impossibilità per l’uomo di rispondere alla chiamata notturna dei carabinieri, per una serie di difficoltà che riguardavano l’interno stabile dove stava scontando la misura.
IL FATTO
Intorno alle 2,30 di notte del 21 maggio scorso, i carabinieri di Mercato San Severino avevano suonato più volte al citofono senza avere alcuna risposta da P.A.D ma nemmeno dagli altri condomini.
Il Mattino