Il Covid fa esplodere il bullismo in classe: «Vittime 480 ragazzi»

Il Covid fa esplodere il bullismo in classe: «Vittime 480 ragazzi»
Non solo voti di condotta molto più bassi rispetto all'anno scorso e casi di provvedimenti disciplinari in aumento. Ma ci sono anche casi in aumento di bullismo e...

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Non solo voti di condotta molto più bassi rispetto all'anno scorso e casi di provvedimenti disciplinari in aumento. Ma ci sono anche casi in aumento di bullismo e cyberbullismo tra gli effetti del post pandemia nel mondo della scuola. Autorità sanitarie e presidi riflettono sui comportamenti devianti che si stanno registrando sempre di più nella realtà giovanile. Nel Salernitano circa 480 studenti sono stati vittime del bullo. E per sette alunni su 100 sono stati attivati percorsi di consulenza psicologica. Dall'inizio della pandemia, nei ragazzi è scattato qualcosa che gli educatori, i presidi, i docenti, hanno evidenziato.

I fenomeni del bullismo e soprattutto del cyberbullismo sono stati amplificati sicuramente dall'uso massiccio della rete e degli strumenti digitali. La didattica a distanza ha messo a nudo le fragilità dei ragazzi, certo, ma anche la loro insofferenza. «L'emergenza pandemica ha amplificato fenomeni come il bullismo nel contesto scolastico, penso soprattutto al cyberbullismo, alla attivazione di comportamenti aggressivi, di denigrazione ed ingiurie, di estromissioni di gruppi on line. La tecnologia ha avuto sicuramente questo effetto amplificante». È l'allarme lanciato da Rosamaria Zampetti, sociologo e dirigente del dipartimento di prevenzione dell'Asl Salerno, a margine di un incontro formativo tenutosi ieri con gli studenti dell'Istituto di istruzione superiore Comite di Maiori, nell'ambito del progetto Star bene Insieme rientrante nel Catalogo Asl sulle attività di educazione e promozione della salute. Il bullismo in periodo post pandemico sotto i riflettori alla presenza degli studenti della scuola superiore di Maiori. Nel Salernitano il 7% degli studenti denuncia atti di bullismo e cyberbullismo. E la scuola ha il ruolo di educare, formare e soprattutto ascoltare in una fase delicata di post pandemia. «La scuola - dice Zampetti agli studenti - ha sicuramente un compito molto importante che è quello di insegnare ai ragazzi a star bene insieme, a creare momenti di confronto, dialogo e di ascolto, di conoscersi e vivere insieme in maniera inclusiva, in modo da sostenere i ragazzi in difficoltà. La didattica a distanza ha amplificato atteggiamenti di stanchezza, tristezza, chiusura». E tra i presidi c'è allarme. «La pandemia e la limitazione delle attività di socializzazione hanno sicuramente influito sulle dinamiche comportamentali degli alunni - dichiara la preside dell'Istituto Comite di Maiori, Maria Rosaria Scagliola - Al fine di costruire un clima di aula sereno e costruttivo nella nostra scuola - aggiunge Scagliola - sono state attivate varie strategie. I ragazzi vanno ascoltati sempre, abbiamo il nostro referente anti bullismo con cui mi confronto quotidianamente per far emergere qualsiasi disagio che talvolta è sommesso e silenzioso negli adolescenti. Compito nostro è porci in ascolto». 

E sullo sfondo c'è il bilancio di sei mesi di lezione. A tre mesi dalla chiusura dell'anno scolastico, in molte scuole si registra inoltre un calo dell'attenzione, del rispetto delle regole e, soprattutto nelle classi del biennio, si registra un mancato rispetto delle regole. La scolarizzazione ha subito un duro colpo dal Covid. Gli anni della didattica a distanza e della Ddi (didattica digitale integrata) hanno fatto riscontrare degli effetti negativi. Tra Salerno e provincia sono più di 80 le sospensioni disciplinari. La pandemia ha acuito fragilità e accresciuto il livello di aggressività dei ragazzi. I primi cinque mesi e mezzo dell'anno scolastico 2021/2022 sono stati tra i più difficili degli ultimi anni. Nel capoluogo - stando a quanto segnalato dai dirigenti scolastici - sono stati registrati già 35 ragazzi sospesi. Inoltre il 38% degli studenti delle superiori ha riportato voti in pagella tra il 4 e il 6, con lieve abbassamento del profitto rispetto all'anno scorso. Ma ciò che preoccupa di più è il profilo della condotta.

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Il Mattino