In fila, per accedere al nuovo centro commerciale di Fratte, non ci sono solo le auto. Alle nove del mattino una fiumana di gente è già incolonnata tra due transenne...
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Fratte si sveglia in una veste nuova. Il centro commerciale sembra averle conferito una centralità mai avuta. Con annessi problemi e benefici. Le strade che portano nel popoloso quartiere, finora legato indissolubilmente al nome delle Fonderie Pisano, sono trafficate più del solito. «Un traffico tutto sommato sostenibile», commenta Ernesto, che a Fratte ci vive e ci lavora. «È il primo giorno di vita del centro commerciale, è normale che sia così. Anzi, io mi aspettavo più movimento», confessa. Il traffico scorre lento sia provenendo dallo svincolo autostradale sia arrivando da Baronissi, lungo la regionale 88. Via dei Greci è animata come mai prima: non ci sono solo automobili che scorrono, ma un serpentone di macchine parcheggiate a ridosso di case e negozi, lungo i marciapiedi e ai piedi della chiesetta di Santa Maria dei Greci. Fino ad arrivare nei pressi delle fonderie. Nello stabilimento che attende di conoscere il suo destino, i cancelli sono aperti. La bandiera rossa della Cgil campeggia sul capannone e lo striscione con su scritto «Papà non mollare» è offerto allo sguardo dei passanti. Come a voler ricordare agli avventori del centro commerciale che passano di là il dramma che gli operai delle Fonderie Pisano stanno vivendo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino