Appare incredulo, Enzo Napoli. Addirittura frastornato. Il sindaco di Salerno non nasconde il suo scetticismo rispetto all'atteggiamento del collega di Avellino, Gianluca...
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Non nasconde invece tutta la sua rabbia il deputato del Pd Piero De Luca, che invoca provvedimenti «per sanzionare e censurare un comportamento inaccettabile», un fatto di «gravità estrema». De Luca jr elogia la gestione «ineccepibile» dell’emergenza sanitaria in Campania», con tanto di plauso al «lavoro straordinario della Regione» compiuto da suo padre Vincenzo, ed elogia pure medici e personale sanitario, ma soprattutto «il senso di responsabilità della stragrande maggioranza dei nostri cittadini». Proprio per questo, ricordando che bisogna «mantenere alta la soglia di attenzione», punta il dito contro il primo cittadino di Avellino: «C'è un sindaco che però ritiene di dover assumere comportamenti diversi, di ribellione o provocazione. Invece di dare l'esempio ed essere in prima linea per assicurare il rispetto delle regole in un momento così delicato per tutte le nostre comunità, come hanno fatto in modo eccellente tantissimi primi cittadini dal Nord al Sud dell'Italia, Festa - attacca - ha preferito alimentare assembramenti e violare in modo provocatorio e consapevole le vigenti regole di carattere sanitario, mettendo a rischio la salute e la vita di tutti i nostri cittadini! È l'esempio di tutto ciò che non può e non dev'essere un amministratore locale e un uomo delle istituzioni». E Ancora: «Chieda scusa immediatamente alla sua città, fatta di tante donne e uomini che lavorano, fanno sacrifici, rispettano le regole, e rischiano di essere travolti da un'immagine generalizzata degradante. Chieda scusa alla comunità salernitana offesa immotivatamente dalle sue urla. Chieda scusa a tutti i Campani, che hanno dato dimostrazione di compostezza, serietà e responsabilità in questi mesi. Chieda scusa agli operatori sanitari che hanno rischiato la vita in Italia per difendere la salute dei tanti pazienti colpiti dal Coronavirus. Chieda scusa alle famiglie delle migliaia di vittime registrate nel nostro Paese». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino