EBOLI - Chiuso per ferie o per lavori in corso. Tre casi, in pochi giorni. Tre proteste, con esiti diversi. L'avvocato...
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L'avvocato Gaetano Brescia arriva dai giudici di pace ma non può consegnare un atto a favore di un suo cliente detenuto “perchè il cancelliere è in ferie”. L’invito è garbato ma allucinante: “ritorni la settimana prossima”. A spiegarlo al detenuto non sarà un’impresa facile.
Marco Martino, barista impegnato nella piazza dell'ospedale, si reca all'Asl con la compagna (straniera) ma non può scegliere il medico di famiglia “perchè l'impiegato è in ferie e l’ufficio è chiuso”. Dopo tre ore di proteste, in un’altra sede dell’Asl ebolitana, Martino trova un dirigente che si muove a compassione e gli fa un "favore", risolvendo il problema ferie, uffici chiusi “ci scusi tanto, ripassi un’altra volta”.
In località Santa Cecilia, lungo la statale 18, da diverse settimane sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell'ufficio postale: "ma la sede sostitutiva scelta da Poste Italiane non funziona. I pensionati sono abbandonati a se stessi, non sanno come riscuotere i soldi della pensione" spiega Giuseppe La Brocca, consigliere comunale di maggioranza. Le lettere dei politici non hanno scosso gli animi negli uffici provinciali.
Tre casi, tre proteste, tre esempi dell'Italia che funziona ma non durante i mesi caldi dell'estate. Si chiama interruzione di pubblico servizio, in pochi lo sanno, ancora meno sono quelli che la denunciano.
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Il Mattino