Imprenditore aggredito sul lavoro, Conte: «Chiamo l’Esercito»

Imprenditore aggredito sul lavoro, Conte: «Chiamo l’Esercito»
Brutta avventura per Gerardo Avallone, titolare della Dok Group, aggredito da un gruppo di malviventi in litoranea lo scorso 3 dicembre mentre era impegnato in una operazione di...

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Brutta avventura per Gerardo Avallone, titolare della Dok Group, aggredito da un gruppo di malviventi in litoranea lo scorso 3 dicembre mentre era impegnato in una operazione di manutenzione ai pali della pubblica illuminazione. Sull’accaduto, è intervenuto il sindaco Mario Conte per chiedere ancora una volta l’intervento immediato della prefettura. «Sto bene – ha commentato Gerardo Avallone - Ho trovato riparo in auto e chiamato i carabinieri. Certo, ho sporto denuncia e non è la prima volta. Ho informato anche il comandante della polizia municipale. Purtroppo per le forze dell’ordine è impossibile controllare tutto il territorio perché mancano uomini e mezzi. I malviventi hanno tentato di aggredirmi con dei bastoni ma ho trovato riparo nell’auto». Avallone si trovava lungo la litoranea per ripristinare la pubblica illuminazione che si era interrotta da giorni, quando un gruppo di extracomunitari, insospettito dalle manovre del tecnico gli si è ritorto contro. Probabilmente non era un caso che quei lampioni non illuminassero. L’oscurità, infatti, poteva agevolare particolari azioni malavitose senza dare troppo nell’occhio, dallo spaccio di droga alla prostituzione.

Ad avallare questa ipotesi, pare ci siano altre denunce e constatazioni operate dagli agenti della municipale che testimoniano i continui sabotaggi ai danni di quel tratto di illuminazione pubblica. Lo scopo di tali azioni, secondo il rapporto del comandante Sigismondo Lettieri, infatti, sarebbe proprio quello di mantenere la zona nell’oscurità per poter portare a termine indisturbati azioni delittuose. Ed infatti gli agenti avrebbero constatato che proprio in occasione dei guasti, abilmente provocati dai sabotatori, venivano compiute imprese criminali, dai furti alle rapine, allo spaccio e alla prostituzione. «Sto preparando l’informativa per il Prefetto, Francesco Russo – ha dichiarato il sindaco – Non solo ritengo che sia urgente riprendere il tavolo tecnico che doveva occuparsi del ripristino della legalità nella zona litoranea, ma chiederò al Signor Prefetto in mancanza di altre soluzioni, di inviare l’esercito a presidiare la zona. Non possiamo permettere che sia completamente fuori controllo. Le forze attuali della Polizia Municipale e dei Carabinieri non sono sufficienti per un presidio costante. Se vogliamo incentivare il turismo bisogna prima ripulire la litoranea dalle sacche di criminalità che vi hanno trovato rifugio e ricominciare, senza esitazioni, gli abbattimenti delle costruzioni abusive che fungono da riparo ai criminali». La realtà delle cose è che l’organico delle forze dell’ordine non è sufficiente e pare sia saltata l’ennesima procedura concorsuale annunciata che prevedeva l’arrivo di cinque nuovi agenti in mobilità ai primi di dicembre. Si cerca di sopperire incrementando i turni di lavoro degli agenti in servizio.

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Il Mattino