Infarto sul treno, donna salvata in extremis dal cardiologo di Sarno

È accaduto a bordo di un treno sulla tratta ferroviaria tra Salerno e Roma

Dottor Colangelo
Una emergenza segnata dal destino che mette sullo stesso treno una donna con un infarto in atto ed un cardiologo. La 52enne salvata in extremis dal dottore Giuseppe Colangelo,...

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Una emergenza segnata dal destino che mette sullo stesso treno una donna con un infarto in atto ed un cardiologo. La 52enne salvata in extremis dal dottore Giuseppe Colangelo, cardiologo calabrese in forza al reparto di cardiologia Utic del Martiri del Villa Malta di Sarno, ed Istruttore Nazionale BLSD/ PBLSD.  

È accaduto questa mattina a bordo di un treno sulla tratta ferroviaria tra Salerno e Roma. Colangelo era in viaggio per raggiungere Milano, quando ha sentito l’allarme del capotreno che chiedeva l’intervento di un medico per il malore accusato dalla donna. Una azione tempestiva, determinata e determinante che ha di fatto salvato la vita alla donna. Il medico lo racconta con emozione, lanciando un messaggio importante legato alla formazione per il primo soccorso.

«Sempre bello ed è una emozione unica poter aiutare chi si trova in gravi difficoltà. Questo deve essere da monito per tante persone, non solo medici, ma anche chi  appartiene al mondo laico perché ci si avvicini alla cultura del primo soccorso. Non avere paura, ma prestare subito soccorso con le manovre. Per fortuna la donna non è andata in arresto. La presenza di un defibrillatore a bordo, mi ha dato sicurezza. Trovarsi nel posto giusto al momento giusto può cambiare il corso delle cose. Ho sentito il capotreno gridare e chiedere l’intervento di un medico. Ho solo fatto il mio dovere. Senza pensarci un secondo mi sono precipitato. La signora, calabrese come me, lamentava un dolore allo stomaco, ma sin da subito mi sono reso conto non si trattasse di un semplice mal di pancia. Era sofferente e mentre ho allertato il servizio di emergenza 118, l’ho visitata. Ho un fonendoscopio dal quale non mi separo mai. Per precauzione ho fatto portare il defibrillatore semiautomatico. Minuti infiniti e concitati. Ho somministrato una cardioaspirina. Siamo arrivati in stazione e la donna è stata trasportata in ospedale dai colleghi del 118 che ci attendevano. Il nostro è un lavoro bellissimo perché ci permette di salvare vite umane, aiutare la gente. Alla fine ho fatto solo un respiro profondo».

 

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Il Mattino