L'influenza non dà tregua a letto 7.500 salernitani

Continua l'ondata di australiana ed è record tra i bambini sotto i 5 anni

L'influenza
Febbre, dolore alle ossa, mal di testa. L'influenza dei record non molla la presa. Basta guardare i grafici dei medici sentinella Influnet per vedere che la curva non si sta...

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Febbre, dolore alle ossa, mal di testa. L'influenza dei record non molla la presa. Basta guardare i grafici dei medici sentinella Influnet per vedere che la curva non si sta piegando. Nella settima settimana del 2023 sono circa 7mila 500 i salernitani messi a letto dall'Australiana.

A essere più colpiti sono ancora i bambini nella fascia tra i 0 e i 5 anni, di cui risultano contagiati circa 800 in provincia. La situazione resta attenzionata, e questo non solo a causa dell'influenza stagionale, ma anche per colpa di virus para-influenzali che circolano tra la popolazione. Spesso si tratta di virus aggressivi. Nella settimana dal 13 al 19 febbraio i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all'intera popolazione, sono circa 7mila 500. La scorsa settimana erano stati più o meno gli stessi. E se ci si chiede chi ancora è alle prese con i virus influenzali, la risposta è sempre la stessa: i bimbi piccoli. Di norma questa influenza è caratterizzata da una durata piuttosto lunga, sette-otto giorni, spesso con febbre alta.

Ma se non ci sono altre complicanze, è bene tenerla sotto controllo con paracetamolo e facendo bere molto i bambini. Se invece il piccolo inizia ad avere tosse persistente, se diventa inappetente o è molto giù fisicamente, è bene farlo vedere dal pediatra e se necessario va accompagnato in ospedale. Attenzione anche a non farlo tornare subito a scuola una volta sfebbrato. Quando la febbre se ne va per due o tre giorni significa che il bambino è guarito, ma deve stare comunque ancora un po' riguardato e a riposo. Solo allora potrà tornare a scuola o all'asilo ed eviterà le famose ricadute.


Nonostante il picco sia ormai lontano, l'incidenza delle sindromi simil-influenzali è ancora stabile e pari a 7,3 casi per mille assistiti, in lievissimo aumento, dal momento che eravamo di poco sotto agli 8 nella settimana precedente. Secondo i medici sentinella dell'Istituto superiore di sanità (Iss) siamo nella fascia di intensità bassa. L'andamento dell'influenza è «stabile in tutte le fasce di età», sintetizzano gli esperti. E dunque i bambini sotto i cinque anni restano i più colpiti (18,6 casi per mille assistiti). I numeri del report sono dovuti ancora una volta, oltre che ai virus influenzali, anche ad altri virus respiratori, tra i quali il virus respiratorio sinciziale nei bambini molto piccoli. I pediatri segnalano che nelle terapie intensive salernitane ci sono ricoveri per bronchioliti provocate proprio dal virus sinciziale, che ne è la principale causa e arriva a infettare più del 60 per cento dei bambini durante il primo anno di vita, con conseguenze talvolta severe e picchi di diffusione in periodi atipici dell'anno. In questo periodo, dicono sempre i dati dell'Istituto superiore di sanità, dopo i bambini da 0 a 4 anni, l'incidenza più alta della malattia stagionale è tra quelli da 5 a 14 anni (8,9 su mille). Gli adulti, quindi, sono meno colpiti.

La sintomatologia si manifesta con febbre, brivido, tosse, mal di gola, cefalea, dolori muscolari, astenia, naso chiuso e/o naso che cola. Nel caso in cui ci si ammali, il consiglio degli esperti è di trattare i sintomi con antipiretici, che aiutano a far abbassare la temperatura. No netto all'utilizzo di antibiotici: l'influenza è una malattia virale, non batterica, e per la loro assunzione è comunque necessaria una precedente valutazione del medico. Sempre su consiglio del medico, si possono assumere pure sedativi per tosse e aerosol.
 

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Il Mattino