Inganna cliente e gli promette risarcimento: avvocatessa finisce a processo

Inganna cliente e gli promette risarcimento: avvocatessa finisce a processo
PAGANI - Sarà processata un'avvocatessa di Pagani, già sospesa dalla professione, per il reato di contraffazione di atto pubblico. La professionista, di 48 anni,...

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PAGANI - Sarà processata un'avvocatessa di Pagani, già sospesa dalla professione, per il reato di contraffazione di atto pubblico. La professionista, di 48 anni, è stata rinviata a giudizio dal gup. Fu denunciata a piede libero dopo una segnalazione investigativa, con l'indagine coordinata dal luogotenente della sezione di polizia giudiziaria carabinieri di Nocera Inferiore, Alberto Mancusi. In buona sostanza, la donna avrebbe raggirato un cliente. Stando alla documentazione, l’avvocatessa aveva prospettato alla vittima la possibilità di un’azione di risarcimento nei confronti della Corte di giustizia Europea, con un documento poi risultato fasullo, formalmente redatto da una funzionaria della Procura di Salerno. Un documento che riconosceva all'uomo 14mila euro di risarcimento. Ma la circostanza era falsa, in quanto l’organo giudiziario non provvede a versamenti di denaro. Nel documento non era presente neanche il riferimento della funzionaria in oggetto. Il cliente finì per pagare il legale, senza però ricevere nulla di quanto previsto dal documento taroccato. Chiedendo spiegazione ad un altro avvocato scoprì poi di essere stato raggirato. Si trattava di carta straccia intestata alla procura di Salerno, elaborata dall’avvocatessa, con tanto di ammissione durante l'interrogatorio 


La stessa che aveva evidentemente tenuto «una condotta di assoluta gravità, mentiva al cliente su azioni risarcitorie, millantava svolgimento di attività mai compiute - come scrisse il Gip all’atto della firma della sospensione - promettendo denaro ed esibendo un documento completamente falso. Insomma trapelava un tratto personale allarmante. Nessun avvocato è capace di tenere comportamenti tanto disinvolti, premeditati e disonesti senza essere specificatamente aduso alla frode». Dopo la sospensione dall'attività di legale, per lei è stato ora fissato il processo. Nella denuncia presentata - come scoprirono i carabinieri - non risultava corrispondenza con il registro generale, con una stranezza poi diventata raggiro. Lo stratagemma era stato pensato per ottenere parcelle o anticipi sostanziosi, oltre che a prolungare il rapporto lavorativo. I fatti risalgono al 15 novembre 2016 scorso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino