«Un gioco». Hanno detto di averlo fatto così, per giocare, otto dei nove ragazzi arrestati per aver vandalizzato la notte tra il 10 e l’11 ottobre scorso...
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Nessuno dei legali ha fatto richiesta di scarcerazione ma soltanto per uno dei ragazzi è stato presentato un permesso per recarsi a lavoro. Ricordiamo che ai domiciliari sono finiti Ciro Torino, Carlo Verde, Francesco Iaquinardi, Gaetano Verde, Corrado Fiamma, Roberto Pagano, Antonio Marrazzo, Antonio Iaccarino e Alfonso Ciancia.
Le due pistole ad aria compressa, che loro hanno detto di avere con se dietro per caso, sono state trovate dai carabinieri del maggiore Paolo Rubbo e del tenente Bartolo Taglietti, durante una perquisizione a casa di Corrado Fiamma. Erano state acquistate nella giornata del 10 ottobre, la mattina del raid in pratica, a Poggiomarino da Carlo Verde che, però, le aveva poi consegnate all’amico. Ma forse l’acquisto delle due pistole non era una casualità e neanche una coincidenza. Nel loro gruppo chat «’o sistem» i ragazzi fanno difatti riferimento a un danno avuto al finestrino dell’auto di «Carlett». «Sti piezz e merd cian rutt o vetr a carlett». Annuncio seguito da una foto. E poi: «Chist ciè l’hanno con nuj.. c’amma compurtànu pac chiù buon miez a vie... cnn scassat pur o stero... secondo me vuleva arrubbà o stereo». Poi interviene un altro: «Uagliù i sacc io chi va rutt o vetr.. o saccio io.. amma piglià pe corn». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino