Giuseppe Passariello e Immacolata Monti, i due genitori sotto giudizio per l’omicidio della loro figlia di appena 3 mesi, Jolanda, rischiano un nuovo processo. La Procura di...
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Nell’informativa dei carabinieri si parla di minacce sia «telefoniche» ma anche di «messaggi intimidatori» che la coppia avrebbe proferito contro la donna. «Non voglio più 15 euro ma 30, altrimenti prendi mazzate tu e tuo marito», avrebbe detto Immacolata Monti, spalleggiata dal marito. L’accusa di tentata estorsione è infatti contestata in concorso, ai due. «Togli il pane di bocca ai miei figli». Al rifiuto della donna, datore di lavoro della Monti, quest’ultima sarebbe passata a minacce ancor più esplicite: «Ti mando mio marito e sai che è un pregiudicato». L’obiettivo era di ottenere più soldi rispetto ai 15 euro che l’indagata avrebbe percepito nello svolgere quelle mansioni. Poche decine di euro, che i due non riuscirono ad ottenere, in virtù del rifiuto della persona offesa. Le accuse, tutte da verificare, sono contenute nell’indagine appena chiusa dalla procura di Nocera, il cui prossimo step sarà chiedere per entrambi il rinvio a giudizio.
Il prossimo 30 gennaio, invece, riprenderà il processo in Corte d’Assise, a Salerno, che vede la coppia imputata per la morte della piccola Jolanda, la figlia di 3 mesi, morta nella notte tra il 21 il 22 giugno scorso nella sua casa di San Lorenzo, a Sant’Egidio del Monte Albino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino