Illegittime le operazioni di assegnazione delle cattedre per una prof assunta nell’ambito della riforma della Buona Scuola. A distanza di un anno dalla mobilità...
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Lei, prof di musica alle scuole medie, sposata, dopo 20 anni di precariato, si è trovata a rimuginare sui punteggi di altre sue colleghe trasferite a Salerno. Controllando ha maturato la sua tesi dell’errore del sistema informatico. E così dopo aver presentato ricorso l’11 agosto 2016, lo scorso 4 ottobre è arrivata per la docente l’ordinanza cautelare che le ha consentito di sospendere il trasferimento. Ma il Miur ha replicato in appello. A distanza di quasi un anno il giudice del lavoro, Petrosino, in sede di udienza di merito ha dato ancora una volta ragione alla prof bocciando seccamente i criteri di assegnazione a Lucca. Secondo la sentenza, la docente sarebbe stata ingiustamente scavalcata da colleghi con punteggi inferiori a lei. Di fatto si scopre a distanza di un anno che il cervellone del Miur ha toppato. La prof Albano era stata trasferita con 42 punti in provincia di Lucca, mentre ad altri docenti, partecipanti alla medesima fase C dei trasferimenti e aventi un punteggio nettamente inferiore a quello della ricorrente e senza beneficiare di alcuna precedenza, veniva attribuito l’ambito di Salerno. La sentenza “accoglie il ricorso e per l’effetto, accertato il diritto di parte ricorrente al trasferimento in fase C piano straordinario della mobilità classe di concorso A032 nell’ambito territoriale Campania 0027, condanna l’amministrazione scolastica ad assegnare la ricorrente in una delle sedi comprese nell’ambito territoriale Campania 0027”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino