«La Rai oscura la Regata storica», l’atto d’accusa del Comitato Armi

«La Rai oscura la Regata storica», l’atto d’accusa del Comitato Armi
La querelle è di quelle antipatiche perchè da una parte c’è il palio remiero per eccellenza, quello delle Repubbliche Marinare, dall’altra...

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La querelle è di quelle antipatiche perchè da una parte c’è il palio remiero per eccellenza, quello delle Repubbliche Marinare, dall’altra c’è la televisione di Stato. Che, accusano gli organizzatori della regata storica, «oscura una pagina di storia italiana e quei ritrovati valori di pace e fratellanza espressi negli ultimi 70 anni» da Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Il bubbone scoppia a poco più di una settimana dall’inizio dell’evento – la 66esima edizione è in programma tra gli scorci della Divina il 5 giugno prossimo - perchè al comitato promotore, come ricorda Geppino Afeltra, vicepresidente Comitato Armi, «non è pervenuta alcuna risposta circa la copertura televisiva da parte della Rai, richiesta e sempre avuta negli anni». I sindaci delle quattro città si confrontano tra loro, cercano un interlocutore che - spiegano - «non si riesce a trovare». A quel punto, il divampare della polemica è inevitabile: «il Comitato generale delle Repubbliche Marinare d’Italia - si legge nella nota diramata nella giornata di ieri - stigmatizza l’atteggiamento dei vertici della Rai assunto fin qui nei confronti della macchina organizzativa dell’evento che, a meno di 10 giorni dal palio remiero, ancora non riesce a conoscere le intenzioni della tv di Stato circa la messa in onda della manifestazione». Il comitato - come poi ha confermato anche il sindaco di Amalfi, Daniele Milano - avrebbe contattato la Rai per avere riscontro circa l’inserimento nel palinsesto della diretta della rievocazione storica. «La risposta - spiega il primo cittadino Milano - è stato che non c’era budget e che per poterlo prevedere occorreva una partecipazione economica di circa 90mila euro. Davanti al nostro diniego, l’interlocuzione si è fermata. Siamo a oggi e se qualcosa si muoverà, ancora non lo sappiamo, sarà dovuto all’interesse della commissione di vigilanza Rai e alla nostra presa di posizione». 

«Di fronte alle istanze avanzate dai sindaci di Venezia Luigi Brugnaro, di Genova Marco Bucci, di Pisa Michele Conti e di Amalfi Daniele Milano e nonostante l’interessamento del senatore Alberto Barachini, presidente della Commissione di Vigilanza Rai - si legge ancora nella nota del comitato Armi - qualsiasi tentativo di interlocuzione è stato sin qui lasciato immotivatamente cadere nel vuoto. Se la 66esima regata storica delle quattro Repubbliche Marinare d’Italia, evento nato sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, non avrà un suo spazio su una delle reti Rai, l’azienda non solo oscurerà una delle pagine di storia nazionale, ma tutto il suo carico di significato che accompagna l’evento sin dal giorno della sua istituzione». 

Oltretutto, pare addirittura che il comitato abbia fatto l’ultimo tentativo addossandosi i costi di una troupe che realizzerà la trasmissione - che andrà anche in streaming - e che alla Rai basterebbe tecnicamente solo trasmettere il segnale. Ciò che è certo è che il caso è arrivato fino a Roma, spinto dai quattro angoli della penisola e che non è destinato a spegnersi nelle prossime ore. «Spiace che si sia arrivati a tanto - conclude Afeltra - ma non è possibile non avere un interlocutore che, inevitabilmente, in mancanza di un riscontro ci ha impedito di organizzarci con altre emittenti. Prendiamo atto che è evidentemente cambiato lo stile della Rai che non può snobbare o distrarsi di fronte a questo evento, che sarà anche di nicchia ma ha una storia conclamata che non può essere ignorata».  

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Il Mattino