ANGRI - Condannato per furto di energia elettrica, la Cassazione decide per un rinvio alla Corte d’Appello di Napoli per un nuovo processo. I fatti sono del 2011 e...
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Per la Suprema Corte «poco rileva la circostanza che i cavi non fossero stati rinvenuti, all’atto della verifica, inseriti nella morsetteria, in quanto lo sfilamento dei morsetti è operazione che richiede pochi attimi e ben può essere stata realizzata all’atto in cui ci si è resi conto dell’arrivo dei verificatori. Tuttavia nessuna delle sentenze di merito spiega come e quanta energia elettrica sia stata sottratta e, soprattutto, come si concilierebbe la sottrazione con l’affermazione del giudice di primo grado secondo cui, non appena viene manomesso il contatore, scatta il dispositivo di allarme e l’energia elettrica viene interrotta». Se vi fu interruzione di energia elettrica quando scattò l’allarme toccherà stabilirlo ai giudici della Corte d’Appello di Napoli. Per la Cassazione il furto presunto «è rimasto allo stadio del tentativo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino