Le squadre Mobili di Salerno, Cuneo, Bergamo e Brescia, hanno eseguito le ordinanze di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emesse nei confronti di...
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I due, infatti, anche per mezzo di un’agenzia di consulenza per stranieri gestita dal figlio, coordinavano l’attività di altri indagati - appartenenti alle comunità di origine africana, indiana, kosovara e pakistana - che, a loro volta, si presentavano come “rappresentanti” di connazionali desiderosi di ottenere i permessi di soggiorno.
Gli stessi seguivano personalmente l’iter burocratico necessario per l’ottenimento dei nulla osta all’ingresso in Italia, per le istanze di emersione dal lavoro sommerso e per il rinnovo del permesso di soggiorno preoccupandosi, inoltre, di procurare i contratti di lavoro simulati.
Padre e figlio non esitavano a dare precise indicazioni agli stranieri anche fornendo consigli sull’atteggiamento da tenere di fronte alle domande dei poliziotti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino