Amalfi, limoni sfusati solo nei locali: il Comune pronto a vietare l'asporto

Uno dei prodotti più ricercati in Costiera ma i gusci vengono gettati per terra

Limoni sfusati in strada
È senza dubbio uno dei prodotti più ricercati, fotografati e “instagrammati” ad Amalfi. Non si contano sui social network foto e video del limone sfusato...

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È senza dubbio uno dei prodotti più ricercati, fotografati e “instagrammati” ad Amalfi. Non si contano sui social network foto e video del limone sfusato amalfitano ripieno di gelato, con sfondo del Duomo o dei vicoli gremiti di turisti. Quel gelato (o anche sorbetto), invitante quanto gustoso, è capace di conquistare chiunque, anche i vip. E sono sempre più numerose le gelaterie, le yogurterie e i bar del centro che presentano il prodotto principe della Divina svuotato della polpa e farcito, naturalmente al gusto di limone. 

Un fenomeno che, però, ha i suoi effetti negativi. Già, perché i gusci dei limoni vengono poi abbandonati per strada, lungo le scale, negli angoli del centro, anziché negli appositi raccoglitori, determinando una condizione indecorosa dei luoghi pubblici. Questo il motivo per cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Daniele Milano sta immaginando provvedimenti di limitazione alla vendita d’asporto dell’articolo, dopo aver evidenziato «gravi problemi in materia di igiene pubblica, oggetto di numerose e persistenti lamentele da parte di cittadini residenti, operatori turistici ed ecologici per l’abbandono indiscriminato dei residui».

Con una comunicazione indirizzata a cittadini, attività commerciali e associazioni del territorio, il Comune di Amalfi ha reso noto l’avvio del procedimento finalizzato a un percorso partecipativo di consultazione per adottare provvedimenti per il consumo dei limoni farciti solo presso il punto d’acquisto. Da Palazzo San Benedetto si evidenzia che i gusci «pur quando lasciati nei cestini stradali, diventano fattore di forte attrazione per vespe ed altri insetti alla luce della natura particolarmente aromatica e caratterizzata da zuccheri del prodotto». Pertanto le precarie condizioni igieniche provocano «acclarato nocumento al decoro urbano e minano la corretta tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico, storico e culturale di una città ad altissima vocazione turistica, ponendosi in contrasto con l’obiettivo di sviluppare un turismo ecosostenibile che valorizzi il territorio partendo dalla pulizia degli ambienti pubblici e dal corretto smaltimento dei rifiuti».

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Il Mattino