SAN VALENTINO TORIO - Colpì con un pugno al volto il suo amico di giocate, che morì poco dopo, nonostante un ricovero in ospedale. I giudici lo assolvono: «Non...
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I carabinieri della stazione locale ricostruirono l'episodio, grazie all'ascolto di diversi testimoni. La difesa aveva da sempre sostenuto che quel pugno fosse la causa decisiva per il decesso del coetaneo dell'imputato. La vittima, tuttavia, era un soggetto cardiopatico. Ora i giudici hanno ribaltato quella che era stata l'ipotesi della procura di Nocera Inferiore e del gip, che nel maggio 2015 rinviò a giudizio il 55enne. Secondo la sentenza di assoluzione, non ancora pubblica, non ci sarebbe stato «alcun nesso di casualità tra il pugno sferrato da Ruggiero e il decesso di Serino», avvenuto comunque non subito. Tale circostanza era anche contenuta in una perizia medica, agli atti del processo Leggi l'articolo completo su
Il Mattino