Biglietti illegittimi: è pioggia di ricorsi contro le Lotterie nazionali ed altre tre sentenze del giudice di pace del distretto di Salerno danno ragione ai consumatori...
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Dopo il provvedimento del giudice di pace di Vallo della Lucania che ha accolto, con sentenza immediatamente esecutiva, il ricorso di un giocatore che aveva acquistato 255 tagliandi senza mai vincere nulla condannando le Lotterie al risarcimento pari al corrispettivo speso per l’acquisto dei biglietti, altre tre sentenze confermano l’orientamento.
Giudice di pace di Cava de’ Tirreni
È il giudice Marcella Pellegrino a fare chiaro riferimento ai tagliandi di nuova emissione che, correttamente, riportano sul retro le effettive probabilità di vincita, decretando, di conseguenza, l’illegittimità di quelli che violano la norma sancita nel decreto. Il caso, sul quale è stata chiamata a pronunciarsi, è quello di un 32enne salernitano che dopo aver speso 602 euro per l’acquisto di una sessantina di tagliandi senza mai vincere nulla, ha fatto ricorso contro le Lotterie affidandosi all’avvocato Paolo Siniscalco. Il giudice, nell’accogliere il ricorso, ha affermato che «la possibilità di inserire la probabilità di vincita sul retro dei tagliandi si evince chiaramente dai tagliandi di recente emissione esibiti in giudizio dall’istante in cui il concessionario, conformandosi alle prescrizioni di legge, ha riportato la percentuale di probabilità di vincita senza alcun rinvio alle consultazioni del sito web».
Giudice di pace di Mercato San Severino
Analogo provvedimento emesso dal giudice Nicola Lombardi che ha accolto il ricorso di un giocatore salernitano che ha speso quasi tremila euro per l’acquisto di oltre 250 tagliandi tutti perdenti, condannando non solo le Lotterie ma anche l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In questo caso il giudice, nel ritenere nulli i contratti di acquisto con le Lotterie, richiama “l’imperatività” della norma sancita nel decreto Balduzzi perché «preordinata alla tutela di un interesse pubblico».
Giudice di pace di Salerno
Lo stesso principio dell’imperatività della norma finalizzata alla tutela della salute pubblica è richiamato dal giudice di pace di Salerno il quale ha accolto il ricorso di un giocatore che aveva speso 650 euro per l’acquisto di 49 biglietti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino