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Il rapporto uomo-natura; il sogno; la stella. Sono questi alcuni dei temi che saranno protagonisti dell'edizione 2022-2023 di Luci d'artista. Nei giorni scorsi gli artisti Luca Pannoli e Maria Cristina Milanese di Ondesign studio, un hub di architettura multidisciplinare individuato dal Comune per la creazione delle 39 opere della manifestazione, hanno effettuato il quarto sopralluogo in città, «sia per interfacciarci con l'amministrazione e recepire le varie istanze, sia per visionare tutti i luoghi», spiegano.
Gli spazi visitati vi hanno offerto qualche spunto?
«Sì. Se parliamo in qualità di architetti possiamo dire che lo spazio ha sempre un carattere (quello che gli antichi definivano Genius Loci), comunica sensazioni. Anche la retorica dei non-luoghi di Augè in realtà non ha senso in valore assoluto: uno spazio diventa luogo in base al proprio grado di socialità. Nello specifico di questa diciassettesima edizione il giardino della Villa Comunale ci è sembrato immediatamente idoneo a trasformarsi nel Giardino della Preistoria sia perché nelle passate edizioni il tema non era ancora stato preso in considerazione, sia perché sapevamo come fosse uno dei luoghi tradizionalmente frequentati da famiglie e bambini.
Che idee avete per piazza Flavio Gioia, via Mercanti e Largo Campo che tradizionalmente sono i luoghi più visitati?
«In piazza Flavio Gioia avremo La danza delle Meduse. Una scenografia marina nella quale il cielo diventa mare. Per chi attraverserà la piazza sarà come trovarsi sott'acqua, immersi in un unico elemento, circondati da decine di meduse luminose tridimensionali che, mediante un gioco calcolato di luci colorate, sembreranno danzare sotto i propri occhi. In piazza Sedile del Campo sarà allestita un'installazione che avrà come protagonista la Fata delle Farfalle. La figura tridimensionale ed eterea sarà collocata su uno dei balconi degli edifici che delimitano la piazza e dalla sua bacchetta magica scaturiranno una miriade di farfalle variopinte che invaderanno tutto lo spazio urbano. La coreografia dell'opera sarà completata con l'illuminazione interna del Palazzo Genovese. In via Mercanti, invece, avremo il Percorso Fiorito».
E nella zona orientale?
«In questo caso siamo stati ispirati dal simbolo della stella. La stella è certamente la Cometa che guida il percorso dei pellegrini alla grotta della Natività ma è anche quella del firmamento, contenuta in tantissime raffigurazioni pittoriche della storia dell'arte: a partire da Giotto, che la raffigurò per la prima volta come una Cometa nell'Adorazione dei Magi per arrivare a quella ancestrale e alchemica del contemporaneo Zorio. L'installazione di Piazza Caduti da Brescia è La stella dei desideri attraversarla, esprimendo un desiderio, può essere un modo, rituale e magico, per aiutare ciascuno di noi a credere ai propri sogni (una sorta di Notte di San Lorenzo invernale). Le stelle a 8 punte della Cappella degli Scrovegni di Giotto, quelle rappresentate sulle volte delle chiese e Cattedrali italiane (Assisi, Siena), le stelle tremolanti di Van Gogh, quelle geometriche di Mirò e Matisse, le stelle energetiche di Zorio. Stelle, le prime luci d'artista è il titolo dell'installazione di piazza Monsignor Grasso».
Quale sarà il vostro tocco speciale?
«Il tema della partecipazione del pubblico all'evento è uno dei nuovi elementi che si è cercato di sviluppare in questa nuova edizione attraverso l'impiego di tecnologie innovative (QR code, Contributi audio, Realtà Aumentata e NFT) capaci di amplificare l'esperienza del pubblico nella fruizione delle singole installazioni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino